Attuale situazione dopo
il Grande Terremoto del Giappone Orientale
Milano, 12 maggio 2011
Come sapete, lo scorso 11 marzo, il nostro paese è stato colpito da una catastrofe naturale senza precedenti. Il sisma, di magnitudo 9 della Scala Richter, con epicentro nell’Oceano Pacifico, al largo della regione nord-orientale dell’arcipelago, ha dato origine in una sola volta a uno tsunami e a un incidente nelle centrali nucleari, ed è il più grande terremoto avvenuto nel Giappone orientale dal dopoguerra in poi. Nonostante siano passati più di due mesi dal grande terremoto, il numero delle vittime supera le 14.000 persone, ci sono tuttora all’incirca 10.000 dispersi e circa 120.000 sono costrette a vivere nei centri di accoglienza. Fino ad ora, a partire dallo Stato Italiano, più di 140 paesi, regioni, circa 40 organizzazioni internazionali e tante NGO, nonché i cittadini italiani e numerose persone da tutto il mondo hanno mandato cordiali messaggi dimostrando il loro sostegno e la loro solidarietà tramite i loro contributi. Colgo occasione per esprimere i nostri più sinceri ringraziamenti.
1. Attuale situazione e previsioni sulla centrale nucleare Per quanto riguarda l’incidente avvenuto presso la centrale nucleare Fukushima Dai-ichi, il governo sta dando la priorità assoluta ad affrontarne e risolverne i problemi al più presto possibile. Stiamo adottando dei provvedimenti con tutte le forze chiedendo aiuti e consigli ai governi degli altri paesi, alleorganizzazioni internazionali, ad aziende ed esperti del settore per combattere i rischi di incidenti nella centrale nucleare. Il 12 aprile, il nostro paese ha reso pubblica la valutazione della gravità dell’incidente alla centrale nucleare Fukushima Dai-ichi al livello massimo di 7 gradi della scala INES (International Nuclear and radiological Event Scale- Scala internazionale degli eventi nucleari e radiologici). L’ultima modifica del livello non riflette invero nessun effettivo peggioramento della situazione nella centrale, ma piuttosto l'applicazione degli standard internazionali ai risultati basati sui dati complessivi concernenti l’emissione totale di radioattività. L’incidente della Fukushima Dai-ichi è diverso da quello di Chernobyl sia per la causa sia per il suo sviluppo. Innanzitutto, mentre a Chernobyl il reattore nucleare ha subito un'esplosione, quello di Fukushima nel momento del terremoto si è fermato automaticamente, non ci sono stati grandi incendi e le emissioni di radioattività sono state limitate. Anche l' IAEA (International Atomic Energy Agency) ha dichiarato che questi due incidenti non possono essere equiparati. Poi, la stima dell’ammontare delle radiazioni rilasciate finora sarebbe molto inferiore e pari a circa un decimo di quelle emesse dall’impianto di Chernobyl. Infine, non ci sono vittime a causa dell’esposizione radioattiva nell’incidente di Fukushima Dai-ichi. Inoltre, organizzazioni internazionali quali ICAO (Organizzazione internazionale dell’Aviazione Civile), IMO (International Maritime Organization) e WHO (World Health Organization) hanno comunicato la valutazione oggettiva che non sono necessarie lemisure eccessive che limitino i viaggi per il Giappone. Il 17 aprile la Tepco ha reso noto il documento ‘’la strada verso la fine degli incidenti della centrale nucleare Fukushima Dai-ichi’’. Il governo giapponese ritiene che questo da parte della TEPCO sia un passo molto importante. Infatti potrebbe essere una svolta decisiva per passare dalla fase di emergenza a quella stabile e puntare quindi a risolvere la situazione secondo un progetto solido e sotto le istruzioni dell’azienda.
2. Impatto verso le catene di forniture, l’economia e la situazione attuale Questo disastro ha influenzato molto l’economia giapponese. Lo stock di capitale di grande dimensione è scomparso intorno alle zone Tohoku e kita- Kanto. I danni stimati sono tra i sedicimila e i venticinquemila miliardi di yen. Nella zona Tohoku e kita-Kanto si trovano tanti produttori di parti di ricambio e di materiali. La produzione è stata bloccata temporaneamente a causa del terremoto, che ha influito sulle catene di forniture giapponesi e degli altri paesi, su una parte delle attività produttive e commerciali negli Stati Uniti e nei paesi europei e asiatici. Tuttavia , la produzione dell’industria mineraria e metallurgica della zona devastata dallo tsunami incide per circa il 2 % della produzione totale del paese, e i centri di produzione nell'ovest e nel centro del paese sono illesi. Le attività produttive della zona terremotata, inoltre, si stanno riavviando passo dopo passo. Riteniamo che fornire il mercato mondiale di prodotti industriali e materiali di ricambio sia compito del nostro paese. Per minimizzare i disagi sulle forniture, attueremo varie misure di sostegno nel ripristino delle infrastrutture, delle elettricità e del settore finanziario raccogliendo informazioni utili sui dettagli, per esempio dei prodotti alternativi.
3.Garanzia della sicurezza In questa situazione, è importante anche prestare attenzione a eventuali danni causati da informazioni sbagliate. Il nostro paese è attento a garantire la sicurezza della popolazione e si dedica a fornire alla comunità internazionale informazioni corrette con prontezza e con la massima trasparenza. (1) Sicurezza degli alimentari In una parte dei paesi e delle regioni, ci sono già provvedimenti per rafforzare le misure e gli esami sulla radioattività. Per esempio, sulla sicurezza alimentare, decideremo in più il valore di riferimento sui cibi e sulle bevande e le indicazioni sul livello massimo di assimilazione e il limite della consegna, e faremo il possibile per garantire la distribuzione di alimentari sicuri. Dal 26 marzo l’UE ha preso un provvedimento sugli alimentari e sui mangimi provenienti dal Giappone, che richiede gli attestati rilasciati dall’autorità del paese di esportazione. Fino ad ora, nell’ispezione per campioni non ci sono stati prodotti agricoli per i quali si registravano livelli superiori a quelli di riferimento. Come sapete, i ristoranti giapponesi in Italia raramente importano davvero cibi giapponesi, derrate fresche come pesci e verdure a causa della notevole distanza e del costo di trasporto; hanno quindi rifornimento in loco. I condimenti come salsa di soia e miso (pasta di soia fermentata), invece, vengono importati e messi sui tavoli soltanto dopo aver superato esami severi sia da parte giapponese sia da parte della comunità europea. Potete quindi essere tranquilli che non ci sono rischi di radioattività.
In più Il governo ha inserito nel bilancio di rettifica approvato il 2 maggio la legge finanziaria per sostenere le spese di installazione delle apparecchiature per la misurazione delle radioattività nei prodotti agricoli per l’esportazione. Si sta impegnando e si sta facendo tutto il possibile per stabilire un sistema di esportazione sicuro dei prodotti alimentari giapponesi.
(2) Sicurezza dei prodotti industriali Anche I prodotti industriali sono sotto i severi controlli di qualità, e in questo momento il livello della radiazione dei prodotti giapponesi non è tale da influenzare la salute del corpo umano. Inoltre dal 28 aprile nel porto di Yokohama l’autorità portuaria comincia a dare attestati sulla misurazione dei container e delle navi. Fino ad ora su circa 300 container esaminati, soltanto uno ha superato il livello di riferimento definito dal Giappone (che è approssimativamente equivalente al livello raccomandato dalla commissione europea UE), ed è stato lavato ed esportato dopo l’accertamento di livello inferiore. Come è stato confermato dai comunicati stampa rilasciati dalle basi della distribuzione fisica dei prodotti a livello internazionale (precisamente l’ICAO e l’IMO), i porti e gli aeroporti in Giappone sono sicuri, non ci sono rischi di radioattività verso la salute.
4.Viaggio e turismo in Giappone Per quanto riguarda I viaggi per il Giappone, attualmente l’autorità italiana pone il limite a viaggi nell’area di 80km dalla centrale di Fukushima per i cittadini italiani. L’ Alitalia che ha i voli diretti per il Giappone mantiene operativi tutti i voli programmati a Tokyo Narita ed ad Osaka. Tante località turistiche che non hanno subito danni del terremoto possono ospitare i turisti come prima. Soltanto potrebbe dare insoddisfazione vedere meno luminose le insegne al neon dei quartieri molto frequentati. Vi forniremo tempestivamente le informazioni precise e le novità sui posti da visitare per favorire il turismo in Giappone, e aspettiamo che numerosi visitatori stranieri arrivino nel nostro paese.
5. appello –invito di partecipare al piano di ricostruzione ad alto contenuto tecnologico e partecipazione delle aziende mondiali Il disastro di questa volta è proprio la crisi del Giappone. Tuttavia, come nel dopoguerra, grazie agli sforzi di ogni cittadino, il paese è stato miracolosamente riconosciuto, così oggi, insieme alla popolazione, abbiamo intenzione di ricostruire la zona terremotata del Giappone al più presto possibile ricreando le città ma in modo che riescano a resistere meglio alle calamità naturali. Per fare ciò, gradiremmo avere la collaborazione di numerosi paesi all’avanguardia nella tecnologia. Il governo giapponese, per trasmettere informazioni sulla situazione, organizza conferenze per le delegazioni diplomatiche, per stampe estere e per aziende, in cui saranno date le notizie sui valori delle misurazioni della radioattività. Ringraziamo gli italiani che in base ai dati scientifici hanno dimostrato, e continueranno a dimostrare, la fiducia nei nostri confronti.
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