Ministero degli Affari Esteri
del Giappone

 

Prodotto per il Ministero degli Affari Esteri giapponese da Kodansha International Ltd. responsabile per il contenuto della pubblicazione. La riproduzione delle fotografie è vietata. Traduzione dall'inglese a cura dell'Ambasciata del Giappone.
 

 ARTI MARZIALI

 
     
 

 Dall'antica tradizione allo sport moderno

 

 Introduzione    
 

 La gran parte delle arti marziali giapponesi, o budo, risale all'era protostorica. Lo yabusame, o tiro con l'arco a cavallo, risale al settimo secolo. Con l'ascesa della classe guerriera nel tardo XII secolo, i bushi o samurai (membri della classe guerriera) si esercitavano in discipline quali il kenjutsu (arte della spada), il iaijutsu (arte dello sguainare la spada), il jujutsu (lotta senza armi), il kyujutsu (tiro con l'arco giapponese), il sojutsu (arte della lancia), il bajutsu (equitazione) ed il suijutsu (nuoto). Esse furono gradualmente regolamentate in stili o scuole, che rimasero anche dopo che i piccoli stati feudali del paese furono ricondotti alla pace durante il periodo Edo (1600-1868).

Con l'abolizione del sistema delle classi sociali nel periodo Edo subito dopo la Restaurazione Meiji del 1868, la classe guerriera che aveva dominato le classi dei contadini, artigiani e mercanti (il sistema shi-no-ko-sho) scomparve e, con l'adozione del moderno esercito militare, la partecipazione ad alcune di queste arti diminuí. Nel 1895, dopo la guerra sino-giapponese, un'organizzazione nazionale chiamata Dai Nippon Budo Kai (Associazione delle Arti Marziali del Grande Giappone) rivalorizzò le arti marziali e sovrintese alla loro introduzione nel sistema scolastico. Ciò portò alla rinascita di molte di queste arti.

Dopo la seconda guerra mondiale, le autorità delle Forze di Occupazione misero al bando le arti marziali per 5 anni, perché pensavano che quelle , che erano state riportate in auge prima della guerra, favorissero l'irreggimentazione e lo spirito nazionalistico che avevano portato alla crescita del militarismo. Il bando fu abolito nel 1950, e furono compiuti sforzi per evidenziare i loro aspetti positivi, considerandole discipline sportive piuttosto che arti marziali.

 
 Il Judo    
 

  

Il judo, che significa "arte gentile", trae le sue origini da un'arte più antica nota come jujutsu che normalmente evitava l'uso delle armi. Le scuole Tenshin Shinyo e Kito divennero la base per il moderno Judo Kodokan, cosí come organizzato da Jigoro Kano (1860-1938), che ribattezzò lo sport dopo la sua prima scuola di addestramento (dojo). Kano formulò un sistema di addestramento basato sui moderni principi dell'atletica e modificò le regole per permettere di atterrare l'avversario e lottare corpo a corpo sul tappeto.

Il judo-gi indossato dai professionisti rassomiglia all'abbigliamento indossato nel karate, tranne che per la parte superiore che è fatta di un materiale più pesante. Sebbene alcune tecniche del karate implichino anch'esse la lotta corpo a corpo e la trattenuta, esso non deve essere confuso col judo, che non permette di colpire o calciare il proprio avversario.

Forse più di ogni altro sport giapponese, il judo ha guadagnato un alto grado di popolarità internazionale. La Federazione Mondiale di Judo fu fondata nel 1952, e nel maggio 1956 Tokyo ospitò il primo Campionato Mondiale di Judo. Esso fu poi introdotto alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 come competizione maschile, successivamente è stato inserito anche come competizione femminile. Attualmente il judo è praticato da 5 milioni di persone in tutto il mondo.

Tra i campioni di judo (judo-ka), i più popolari oggi sono Yasuhiro Yamashita (nato nel 1957), medaglia d'oro nella categoria libera alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 e la campionessa femminile giapponese Ryoko Tamura.

 
 Tamura Ryoko sconfigge la sua avversaria cinese, Li Ai-Yue, vincendo così il suo primo campionato per la categoria 48 kg. al Torneo Internazionale di Judo di Fukuoka, nel 1990.
 

 L'Aikido    
 

 L'aikido trae le sue origini dall'aiki jujutsu della scuola Daito di jujutsu, fondata da Yoshimitsu Minamoto (1045-1127). A Morihei Ueshiba (1883-1970) è attribuito lo sviluppo dell'aikido nella sua attuale forma.

Sebbene l'aikido possa sembrare simile al judo per taluni aspetti, va notato che in esso i contendenti non si afferrano per il colletto e le maniche, ma restano ad una certa distanza l'uno dall'altro. Le tecniche dell'aikido principalmente cercano di sfruttare la debolezza dell'avversario nelle giunture del polso e del braccio.

I professionisti di aikido non partecipano a tornei agonistici. Le tecniche di quest'arte si fondano soprattutto sull'autodifesa, che è il principale motivo della sua popolarità tra le donne e i tutori dell'ordine.

 
 Il Karate    
 

 Il karatedo, che vuol dire "uso della mano disarmata", è nato in Cina più di 1.000 anni fa. Fu introdotto nell'isola di Okinawa (in passato regno indipendente) molti secoli fa come una forma di autodifesa disarmata. L'arte è l'ultima arrivata nel Giappone propriamente detto, essendo stata introdotta da Gichin Funakoshi negli anni '20.

Nel karate ogni parte del corpo può essere trasformata in un'arma di combattimento. Ma ugualmente importanti sono le tecniche di difesa usate per schivare o neutralizzare i colpi ed i calci dell'avversario.

Un aspetto dell'addestramento consiste nel colpire ripetutamente un makiwara, un palo ricoperto di paglia, per indurire la pelle coprendo le nocche, i polsi ed altre zone del corpo. I migliori professionisti spesso dimostrano la loro forza spezzando assi o rompendo tegole, azioni che non sono però consigliabili per i principianti.

In competizioni riconosciute, i professionisti di karate indossano normalmente indumenti protettivi e sono prudenti per prevenire ferite accidentali. Evitano i colpi alla testa e sferrano calci e pugni. In una partita d'allenamento, chiamata kumitejiai, si segnano punti con spintoni a terra e calci. I kata, che comportano una serie di movimenti rituali, sono usati per giudicare forma e concentrazione.

Insieme all'insegnamento dei buoni principi della loro arte, gli istruttori di karate pongono anche molta attenzione all'atteggiamento ed al codice di comportamento dello studente.

Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di donne ha incominciato a dedicarsi al karate. Insieme alle arti marziali cinesi e coreane, con cui ha molte analogie, il karate si è diffuso in tutto il mondo. Si calcola che il numero totale dei praticanti il karate sia di 23 milioni e più del 10% di coloro che occupano le classifiche sono non-giapponesi.

 
 Il Kendo    
 

 Tra i samurai la spada era una delle più importanti arti marziali. Forse a causa di questa tradizione, il kendo (arte giapponese della scherma con bastone) annette grande importanza ai comportamenti rituali nel dojo e le sedute di allenamento tendono ad essere altamente irreggimentate.

Con l'istituzione della All Japan Kendo Federation nel 1952, il kendo come sport fu riportato in auge e fu introdotto nei programmi scolastici delle scuole medie inferiori e superiori.

La "spada" usata nel kendo, chiamata shinai è fatta di 4 lunghe asticelle di bambù. E' alquanto leggera e ideata per evitare incidenti seri durante le sedute di allenamento.

I professionisti di kendo indossano un equipaggiamento protettivo che li copre dalla testa ai fianchi. I punti vengono assegnati colpendo l'avversario alla testa, al tronco e al polso o dando stoccate alla gola. Il primo che conquista 2 punti su 3 vince il combatimento.

 
 Il Kyudo    
 

 Il kyudo (tiro con l'arco giapponese) si sviluppò durante il periodo feudale come arte di combattimento. Con la fondazione della Japan Kyudo Federation, nel 1949, la disciplina si trasformò in sport.

In un combattimento, ogni contendente di solito lancia frecce su un bersaglio posto a 28 o 60 metri. L'arco, lungo circa 2,21 metri, è fatto di legno e bambù incollati insieme. Come in altre forme di tiro con l'arco, il concorrente che colpisce il bersaglio con il maggior numero di frecce vince la gara. La differenza tra il tiro con l'arco occidentale e il kendo è che quest'ultimo dà grande importanza allo stile. In alcune gare viene tenuto in conto lo stile del concorrente.

Il tiro con l'arco a cavallo, yabusame, nacque durante il periodo Kamakura (1185-1333). E' ancora praticato, in vari luoghi, tra cui il Santuario Tsurugaoka Hachimangu di Kamakura (a un'ora di treno da Tokyo).

 
 Popolarità attuale    
 

 Varie forme di budo vengono proposte come parte del programma di educazione fisica o come attività extra scolastica in molte scuole giapponesi, ma le statistiche mostrano che esse vengono scelte in misura molto minore rispetto agli altri sport organizzati. Oltretutto, coloro che continuano a praticare queste attività dopo aver raggiunto l'età adulta sono relativamente pochi.

La percentuale delle scuole medie inferiori che offriva corsi di kendo e judo ai ragazzi, nel 1995 era rispettivamente del 54,5% e del 36,2%, mentre alle ragazze il kendo, il judo e il kyudo venivano offerti rispettivamente con percentuali del 46,4%, 18,4% e 2,2%.

Nel 1995, in Giappone, c'erano 46.403 partecipanti iscritti alle gare di judo a livello di scuola media superiore, ponendo cosí questo sport all'ottavo posto tra quelli più largamente praticati dai ragazzi. Tra le ragazze, il kyudo si piazzava anch'esso all'ottavo posto, con 36.034 concorrenti iscritte in tutto il paese.

I dati del Libro Bianco sul Tempo Libero del 1997, pubblicati dal Centro di Sviluppo del Tempo Libero, indicano che gli adulti che regolarmente praticano judo, kendo, karate, ecc. come passatempo nel tempo libero sono lievemente diminuiti, da 3,4 milioni del 1988 a 3,1 milioni del 1996. Questi dati, tuttavia, riflettono fino ad un certo punto la composizione demografica del paese (la percentuale dei giovani rispetto alla popolazione complessiva è in calo), e non indicano necessariamente una diminuzione dell'interesse. A causa di alcuni fattori, come i film, i romanzi e l'accresciuto interesse delle donne all'autodifesa, il budo non ha ancora perso la sua popolarità.

 


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