GIARDINI

 

 Un'integrazione straordinaria di elementi per creare armonia  

Parco del tempio Motsuji (Prefettura di Iwate)

Questo laghetto con un isolotto faceva parte di un giardino costruito nel XII secolo. E' un esempio del giardino in stile Joudo  


 

 

 

Caratteristiche dei giardini giapponesi

 

Oltre ad alberi ed arbusti, il giardino giapponese fa un uso artistico di rocce, sabbia, colline artificiali, laghetti ed acqua fluente. In antitesi con gli alberi e le rocce disposte geometricamente del giardino in stile occidentale, il giardino giapponese per tradizione crea una composizione scenica che imita la natura nel modo meno artificioso possibile.

I progettisti di giardini nella composizione degli scenari seguivano tre principi fondamentali: la scala ridotta, la simbolizzazione e i "paesaggi presi in prestito". Il primo si riferisce alla miniaturizzazione di paesaggi naturali di montagne e fiumi in modo da raccoglierli in una superficie limitata. Ciò poteva voler dire la creazione di scenari idealizzati di un villaggio di montagna, anche all'interno di una città. La simbolizzazione implica l'astrazione e ne è un esempio l'uso di sabbia bianca per rendere l'idea del mare. I progettisti "prendevano in prestito i paesaggi" quando utilizzavano come sfondo il panorama che era all'esterno e al di là del giardino, come una montagna o l'oceano, e lo rendevano parte integrante della composizione scenica.

La struttura fondamentale del giardino giapponese, secondo una scuola di pensiero, è data dalle rocce e dal modo in cui sono raggruppate. Sappiamo che gli antichi giapponesi credevano che un luogo circondato da rocce fosse abitato da dei e pertanto lo chiamavano amatsu iwasaka (barriera celeste) o amatsu iwakura (sedia celeste). Allo stesso modo, un folto gruppo di alberi veniva chiamato himorogi (siepe divina); fossati e ruscelli, che si pensava recingessero la terra sacra, venivano definiti mizugaki (recinti d'acqua).

I giardini giapponesi si possono classificare generalmente in 2 tipi: il tsukiyama (giardino di collina), composto di colli e laghetti, e il hiraniwa (giardino piatto), un'area piatta priva di colline e laghetti. All'inizio si usava impiegare lo stile collinare per il giardino principale di una residenza e lo stile piatto per spazi ristretti. Il secondo tipo, tuttavia, divenne più popolare con l'introduzione della cerimonia del tè e della chashitsu (stanza della cerimonia del tè).

 

 

I giardini nei tempi antichi

 

I più antichi giardini conosciuti risalgono all'epoca Asuka (593-710) ed all'epoca di Nara (710-794). Nella regione di Yamato (ora nella prefettura di Nara), i progettisti dei giardini della Famiglia Imperiale e quelli dei potenti clan creavano imitazioni degli scenari oceanici che venivano rappresentati con grandi laghetti cosparsi di isole e costeggiati da spiagge. Fu in questo periodo che il Buddismo fu introdotto in Giappone dal continente attraverso la penisola coreana. Gli immigranti provenienti da quei luoghi apportarono ai giardini giapponesi alcune caratteristiche continentali, quali le fontane di pietra ed i ponti di origine cinese.


I giardini nello stile Shinden-zukuri

La capitale dello stato giapponese venne spostata nel 794 da Nara a Kyoto e con ciò ebbe inizio il periodo Heian (794-1185). Quando la nobile famiglia Fujiwara consolidò il suo potere, si svilupparono un'arte ed una cultura aristocratiche e di ispirazione indigena. Questi aristocratici vivevano in lussuosi palazzi costruiti nello stile shinden-zukuri. I giardini di quest'epoca erano anch'essi magnifici.

A Kyoto confluivano molti fiumi e furono scavati canali per far scorrere l'acqua in varie parti della città. Le estati a Kyoto sono calde ed umide, cosí venivano creati laghetti e cascate per dare una sensazione di frescura. Ruscelli chiamati yarimizu venivano fatti scorrere tra i palazzi e attraverso i giardini delle dimore residenziali. In questo stile funa asobi (barca del piacere), i laghetti spesso di forma ovale erano grandi a sufficienza da consentire di andare in barca; e la pesca era resa possibile grazie alla costruzione di padiglioni adatti che sporgevano sull'acqua ed erano collegati alle altre strutture della residenza tramite corridoi coperti. Tra gli edifici principali ed il laghetto vi era una vasta area coperta con sabbia bianca, un luogo pittoresco per lo svolgimento di cerimonie ufficiali.

Un altro stile di giardino, lo stile shuyu (passeggio), aveva un sentiero che permetteva a chi faceva una passeggiata di procedere da un punto di vista ad un altro, godendo di un diverso panorama da ciascuno di essi. Questi giardini si trovavano frequentemente nei templi e nelle case imponenti dei periodi Heian, Kamakura e Muromachi. Il giardino del Tempio Saihoji di Kyoto, disegnato dal monaco Muso Soseki nel periodo Muromachi, è rinomato come un tipico giardino da "passeggio". E' progettato per dare l'impressione che il laghetto si fonda naturalmente con la montagna nello sfondo.

 

 

I giardini in stile Joudo

 

Nel decimo secolo l'aristocrazia giapponese divenne sempre più devota alla pratica del Buddismo. Quando si diffuse la fede nel concetto di un paradiso chiamato joudo (Terra pura), il giardino iniziò ad essere modellato sulle immagini del joudo come erano descritte nei testi sacri e nei trattati religiosi. Ciò rappresentò una cristallizzazione di alcuni motivi estremamente antichi del giardino giapponese. In questo tipo di giardino, il punto focale è il laghetto, con un ponte ad arco che arriva ad un'isola posta al centro. Il giardino del Byodoin, un tempio di Uji (vicino a Kyoto), è un buon esempio del giardino in stile joudo. Questo tempio era in origine la casa di campagna di un uomo potente del tempo, Fujiwara no Michinaga. Poiché i membri importanti della società riponevano grande interesse nei giardini, questi sono il soggetto di numerosi ed eccellenti studi critici, di cui il più antico è Sakuteiki (Saggio sulla Creazione del Giardino), di Tachibana no Toshitsuna (1028-1094).

 I giardini della Setta Zen  

Ryoanji (Kyoto).

Il famoso giardino Zen di questo tempio è circondato per tre lati da un basso muro e consiste soltanto di 15 rocce di varie forme e dimensioni, sistemate su un tappeto di ghiaia bianca.


Il successivo periodo Kamakura (1185-1333) vide l'ascesa di una classe guerriera e l'influenza dei monaci Zen provenienti dalla Cina, che determinarono cambiamenti nello stile dei palazzi residenziali e dei giardini. Non era consuetudine dell'élite militare tenere splendide cerimonie nei loro giardini. Piuttosto, preferivano godersi i loro giardini dall'interno della casa e i giardini erano progettati per essere apprezzati soprattutto per la loro impressione visiva. In questo periodo si misero in luce i progettisti-monaci, o ishitateso (letteralmente, monaci che collocano pietre).

Si è detto che l'età d'oro dei giardini giapponesi fu il periodo Muromachi (1333-1568). A dei gruppi di artigiani specializzati chiamati senzui kawaramono (gente di montagna, di torrente e fiume) va attribuito il merito di aver creato un nuovo stile di giardini, conosciuto come karesansui (torrente asciutto di montagna). Fortemente influenzati dal Buddismo Zen, questi giardini sono caratterizzati da una estrema astrazione: gruppi di rocce rappresentano montagne o cascate, e viene usata sabbia bianca per dare l'idea dell'acqua che scorre. Questa forma di giardino, mai vista in nessun'altra parte del mondo, subí probabilmente l'influenza dei paesaggi cinesi dipinti ad inchiostro di china raffiguranti montagne aride ed alvei fluviali asciutti. Ne sono esempio il giardino di pietra dei templi di Ryoanji e Daitokuji, entrambi a Kyoto. Il primo, creato con solo 15 rocce e sabbia bianca su un pezzo piatto di terreno, è anche tipico dei giardini di stile piatto, il cui tema era preso dal mare, dai laghi e dai laghetti; questi giardini sono formati da pietre, alberi, lanterne di pietra, bacini d'acqua e pozzi.

Inoltre, i giardini di questo periodo ricevettero una grande influenza dallo stile architettonico conosciuto come shoin-zukuri, che comprendeva il tokonoma (alcova), i chigaidana (ripiani sfalsati di scaffale) ed i fusuma (porte scorrevoli di carta), ed è ancora oggi utilizzato come prototipo dell'odierna casa tradizionale di stile giapponese. In questo stile kansho o zakan (contemplazione), il visitatore è sistemato in una shoin, una stanza di un palazzo shoin-zukuri che è disposta in modo da assomigliare ad un quadro e, come un bel dipinto, invita ad osservare in modo attento e prolungato.

 

 

Il Giardino del Tè

Il giardino del tè, permeato di una quieta spiritualità, fu sviluppato in combinazione con la cerimonia del tè, secondo gli insegnamenti di Sen no Rikyu (1522-1591). Era attraverso il giardino del tè, che evitava l'artificiosità ed era progettato in modo da conservare un'apparenza estremamente naturale, che ci si accostava alla casa del tè. Il giardino giapponese di oggi contiene molti elementi ereditati dal giardino del tè, come il passatoio, le lanterne di pietra ed i gruppi di alberi. Anche i gazebo progettati in modo semplice, nei quali viene servito il tè agli ospiti, traggono la loro origine dal giardino del tè.



 I giardini in stile Kaiyu   Kenrokuen (Prefettura di Ishikawa). In questo giardino Kaiyu vi è una gran varietà di paesaggi in miniatura. Pini delicati sono coperti da corde protettive per impedire che pesanti nevicate possano danneggiarli.


Le differenti forme che i giardini assunsero nei secoli furono sintetizzate nel periodo Edo (1600-1868) nei giardini kaiyu (molto piacere) creati per i signori feudali. Superbe pietre ed alberi furono impiegati per creare riproduzioni in miniatura di famose vedute. La gente passeggiava da un piccolo giardino ad un altro, ammirando i laghetti posti al centro. Il giardino della Villa Imperiale di Katsura a Kyoto, una creazione del primo periodo Edo, è un giardino in tipico stile kaiyu, con un laghetto al centro e molte case da tè che lo circondano. Questo giardino ha attirato l'attenzione di un pubblico molto vasto attraverso gli scritti dell'architetto tedesco Bruno Taut. Un altro famoso giardino di Kyoto è il Giardino del Palazzo Imperiale. Costruito nel diciassettesimo secolo, è chiamato Oikeniwa, che significa "Giardino del Laghetto". Un grande laghetto costellato di numerose isolette ricoperte di pini occupa la maggior parte del giardino.

Il Giardino Korakuen, realizzato nel 1626, è uno dei più splendidi giardini in stile kaiyu di Tokyo. Nel lago del giardino si trova un'isola con un piccolo tempio dedicato a Benzaiten, in origine una dea indiana conosciuta in Giappone come una delle Sette Divinità della Fortuna. Il ponte di pietra che porta all'isola è chiamato il Ponte della Luna Piena per la sua forma semi circolare. Il riflesso del ponte sull'acqua completa un cerchio. Il Giardino della Dependance del Palazzo Hama è un altro famoso giardino kaiyu di Tokyo. La rinomata veduta del giardino, costruito nel periodo Edo, è costituita da un grazioso laghetto di marea attraversato da 3 ponti. Ogni ponte è ombreggiato da graticci di glicini rampicanti e conduce ad un'isoletta. La disposizione dei laghetti, dei prati e dei galoppatoi crea un'atmosfera da villa di signore feudale del periodo Edo.

I cosiddetti 3 più bei giardini paesaggisti del Giappone - Kairakuen a Mito, Prefettura di Ibaraki, Kenrokuen a Kanazawa, Prefettura di Ishikawa e Korakuen a Okayama, Prefettura di Okayama - sono pure di questo tipo.

Iniziata nel periodo Meiji (1868-1912), l'influenza dell'occidente si estese anche alla progettazione del giardino tradizionale giapponese immettendo spazi su larga scala con ampi prati. Il Parco Nazionale Shinjuku Gyoen di Tokyo ne è un esempio.

 

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