Discorso del Ministro dell'Ambasciata del Giappone in Italia, Noriteru Fukushima,  in occasione della cerimonia commemorativa del 62° anniversario della strage di Hiroshima, tenutasi a Roma 

 
                                                                                                                                                         6 Agosto, 2007      


 

 

Presidente del Comitato “Terra e Pace” On. De Luca,

Sottosegretario di Stato del Ministero della Solidarietà Sociale Dott.ssa Cristina De Luca,

gentili Signore e Signori,

 

Sono molto lieto e onorato di poter prendere parte, quest’oggi, alla cerimonia dell’anniversario di Hiroshima.

Desidero, inoltre, esprimere il mio più vivo apprezzamento nei confronti dei membri del Comitato “Terra e Pace” e di tutti coloro che si sono dedicati alla realizzazione di questa manifestazione.

 

Quest’anno ricorre il 62° anniversario dal lancio della bomba atomica ad Hiroshima del 6 agosto 1945. In un giorno come questo di 62 anni fa, in un istante, centinaia di migliaia di persone venivano private della loro preziosa vita, e Hiroshima veniva ridotta in macerie. E ancora, dopo tre giorni, veniva lanciata la bomba atomica a Nagasaki. Dal dopoguerra in poi Hiroshima si è affermata come città portatrice di una cultura di pace a livello internazionale ma, d’altro canto, rimane innegabile che vi sono, ancora oggi, persone che subiscono le conseguenze della bomba atomica.

 

Animato dalla ferma volontà che una tragedia come quella di Hiroshima non si ripeta in nessun altra parte del mondo, il nostro Paese, nel corso di questi 62 anni, ha messo in atto con coerenza il giuramento di rinuncia alla guerra in base alla Costituzione pacifista e nel rispetto dei Tre Principi non-nucleari, quali “Non possedere armi nucleari, non produrle e non introdurle nel territorio nazionale”. Inoltre, il Giappone, quale unico Paese nella storia dell’umanità che è stato vittima di bombardamenti atomici, ha la responsabilità di continuare a darne testimonianza dinanzi alla società internazionale.

 

Il problema della proliferazione nucleare è tuttora molto serio, e la società internazionale deve affrontarlo facendo fronte comune. L’Italia, nell’ambito delle Nazioni Unite, di concerto con il nostro Paese, presenta ogni anno la Risoluzione sul Disarmo Nucleare: tali relazioni di collaborazione costituiscono per me motivo di grande soddisfazione. Inoltre, quale cittadino giapponese, sarei profondamente commosso qualora questa, potesse divenire un’occasione per i cittadini di tutto il mondo di rivolgere il proprio pensiero alle tragedie di Hiroshima e Nagasaki, e collaborare per l’abolizione delle armi nucleari.

 

Infine, nel rivolgere il mio saluto a tutti i presenti, vorrei concludere con la preghiera che le anime di coloro che hanno perso la vita ad Hiroshima trovino il giusto riposo, e l’auspicio che, in futuro, si giunga ad un mondo di pace privo di armi nucleari.

 

(END)