Concerto di shamisen “Suoni e legami senza tempo” (Chieti – 5 maggio 2018)
2018/5/24


Martedì 5 maggio 2018 presso il prestigioso Teatro Marrucino di Chieti, il musicista Hidejiro Honjo – in Europa in veste di Delegato Culturale designato dall’Agenzia degli Affari Culturali del Giappone – ha tenuto il concerto di shamisen “Yūkyū no oto to kizuna” (Suoni e lagami senza tempo). L’evento, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone, a cominciare dall’Assessore alla Cultura Antonio Viola e dagli altri rappresentanti del Comune di Chieti, ha offerto l’opportunità – alquanto rara in Italia – di apprezzare il fascino del tradizionale strumento giapponese shamisen (banjo a tre corde).
Come sottolineato nel messaggio dell’Ambasciatore del Giappone Keiichi Katakami e dal saluto di apertura dell’Assessore Viola, il Comune di Chieti è legato da un patto di amicizia alla città di Minamishimabara, nella Prefettura di Nagasaki, vantando un vivace interscambio tra Giappone e Italia. In omaggio a queste relazioni di amicizia, sono stati proposti il brano tradizionale “Nagasaki burabura bushi” e la ballata del periodo Edo (hauta) “Sakura miyotote”, dedicata ai ciliegi (sakura) inviati a Chieti dal Giappone. Oltre al repertorio dell’epoca Edo, periodo di massimo fulgore dello shamisen, sono stati eseguiti, tra gli altri, brani di J.S. Bach, rappresentativo della musica occidentale della stessa epoca, e di un compositore giapponese contemporaneo residente in Italia, offrendo così un saggio delle molteplici e versatili sfumature sonore dello strumento. Il pubblico in sala, insieme ad espressioni di stupore, ha tributato lunghi applausi alle sonorità dello shamisen, da quelle del liuto fino a quelle – a tratti – di una chitarra elettrica. Infine, l’ultimo brano “Oni no matsuri” (festa dei demoni), eseguito assieme al quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, è divenuto simbolo del progressivo intensificarsi delle relazioni di amicizia tra Giappone e Abruzzo.
Come sottolineato nel messaggio dell’Ambasciatore del Giappone Keiichi Katakami e dal saluto di apertura dell’Assessore Viola, il Comune di Chieti è legato da un patto di amicizia alla città di Minamishimabara, nella Prefettura di Nagasaki, vantando un vivace interscambio tra Giappone e Italia. In omaggio a queste relazioni di amicizia, sono stati proposti il brano tradizionale “Nagasaki burabura bushi” e la ballata del periodo Edo (hauta) “Sakura miyotote”, dedicata ai ciliegi (sakura) inviati a Chieti dal Giappone. Oltre al repertorio dell’epoca Edo, periodo di massimo fulgore dello shamisen, sono stati eseguiti, tra gli altri, brani di J.S. Bach, rappresentativo della musica occidentale della stessa epoca, e di un compositore giapponese contemporaneo residente in Italia, offrendo così un saggio delle molteplici e versatili sfumature sonore dello strumento. Il pubblico in sala, insieme ad espressioni di stupore, ha tributato lunghi applausi alle sonorità dello shamisen, da quelle del liuto fino a quelle – a tratti – di una chitarra elettrica. Infine, l’ultimo brano “Oni no matsuri” (festa dei demoni), eseguito assieme al quartetto d’archi dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, è divenuto simbolo del progressivo intensificarsi delle relazioni di amicizia tra Giappone e Abruzzo.

