Conferenza stampa del Primo Ministro ABE (14/03/2020)

2020/3/14

Intervento di apertura

Ieri sono stati approvati gli emendamenti alla legge sulle misure speciali relative all'infezione da nuovo Coronavirus; in base alla legge, al verificarsi in futuro di una situazione ritenuta d‘emergenza, potranno essere posti in atto tutti i provvedimenti necessari a prevenire i contagi e ad assicurare il mantenimento delle funzioni pubbliche. Sulla scia di questa crisi nazionale, siamo chiamati ad adempiere alle nostre responsabilità nei confronti della popolazione trascendendo tutte le posizioni politiche. Vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine a tutti i soggetti dei partiti al governo e all’opposizione per aver condiviso questa convinzione, nonché per l'enorme collaborazione e la tempestività che hanno dimostrato nelle deliberazioni parlamentari e nell’approvazione del disegno di legge.

Il governo e le istituzioni locali collaborano sin dall'inizio nell’adozione di misure di contrasto alla diffusione dell'infezione, chiedendo nel contempo alla popolazione di accettare disagi e sacrifici al fine di evitare una situazione di emergenza. Il provvedimento di legge si affianca alle misure esistenti, e la sua finalità è esclusivamente quella di preparare il Paese ad ogni evenienza. Qualora dovessimo ritenere di dichiarare uno stato di emergenza che limiterà vari diritti privati, si tratterà di una decisione ponderata, che terrà conto anche del parere degli esperti.

Al momento attuale il numero di persone contagiate è ancora in aumento, ma rispetto ad altri Paesi in cui l’infezione si sta diffondendo repentinamente, in Giappone il tasso di crescita dei contagi è contenuto. Questa è l’opinione espressa dagli esperti nel corso di questa settimana, durante la quale l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato la pandemia.

In Giappone, tuttavia, la percentuale di casi di infezione su una popolazione di diecimila individui è pari ad appena 0,06 persone; siamo riusciti a contenere i numeri a un livello inferiore non solo a quello della Corea del Sud e della Cina, ma anche di tredici Paesi europei, inclusa l’Italia, nonché di tre Paesi del Medio Oriente, fra cui l'Iran. Date le condizioni attuali, non riteniamo ancora che la situazione sia tale da dichiarare lo stato di emergenza, sebbene le circostanze siano in continua evoluzione. Monitoreremo gli sviluppi con estrema attenzione e, se necessario, adotteremo tutte le misure legali necessarie per proteggere la vita e la salute della popolazione, conformemente a quanto previsto dalle procedure.

Come già ho avuto modo di dire nel corso della precedente conferenza stampa, sono trascorse più di due settimane da quando gli esperti avevano affermato che nell’arco di una o due settimane si sarebbe potuto comprendere se l'infezione si sarebbe diffusa a macchia d’olio, o se si sarebbe riusciti a contenerla. Secondo gli specialisti non ci stiamo al momento muovendo verso una diffusione esplosiva dell'infezione che, entro certi limiti, potrebbe addirittura considerarsi stabile. Ringrazio infinitamente tutti coloro che nelle scorse due settimane hanno contribuito con sacrifici sul campo, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, ma anche nelle comunità locali, per contenere la propagazione dell'infezione.

Sono stati annullati anche molti eventi sportivi in programma nel mese, come ad esempio il senbatsu, il torneo primaverile di baseball delle scuole superiori. Posso solo immaginare la frustrazione degli studenti che si sono allenati duramente, giorno dopo giorno, in vista della partecipazione. Mi impegno a fare il possibile affinché arrivi presto il giorno in cui possano esibirsi al meglio, in un leale confronto con gli avversari, di fronte alle famiglie e ai compagni che tifano per loro.

Pur tuttavia, la situazione attuale non ci consente ancora di abbassare il livello di guardia. Gli esperti valuteranno gli sforzi fatti fino ad ora e, in attesa dei risultati, rinnovo il mio appello affinché tutti continuino a collaborare.

Se prima l'infezione da nuovo Coronavirus presentava molteplici incognite, grazie all’implementazione di varie misure con la cooperazione di tutti, numerosi aspetti sono ora stati chiariti.
I dati attualmente disponibili ci indicano un'infezione lieve nell'80% dei casi confermati e sintomatici, e una guarigione di circa la metà dei pazienti in condizioni gravi. Tenuto conto anche dei contagi avvenuti sulla nave da crociera, 600 persone - più del 40% di coloro che avevano contratto l'infezione - sono già guarite e sono state dimesse. D'altro canto, i decessi sono stati registrati soprattutto tra gli anziani e tra i pazienti con patologie preesistenti.

A partire da questa settimana, inizieremo a distribuire mascherine alle strutture sanitarie, come gli istituti assistenziali per anziani, in tutto il Paese, ma per prevenire la diffusione dei contagi si renderanno necessari ulteriori sforzi. Riteniamo dunque importante concentrare le risorse per i test e le cure mediche sulle misure di prevenzione dell'aggravamento dei sintomi.

Per quanto riguarda l'infettività del virus, in circa l'80% dei casi ad oggi accertati, i pazienti contagiati non hanno trasmesso l'infezione. In altre parole, l'infezione non si propaga continuamente da persona a persona. Va detto, d’altra parte, che sono stati segnalati casi di focolai in luoghi specifici quali palestre e locali di musica dal vivo, posti accomunati da tre elementi: erano spazi chiusi e scarsamente ventilati, vi si affollava un gran numero di persone, e infine le conversazioni avvenivano a distanza ravvicinata. Si tratta di casi di infezione verificatisi in concomitanza di tutte queste tre circostanze. Il rischio di infezione è elevato là dove le tre condizioni si sovrappongono, e a tal proposito chiedo a tutti di prestare la massima attenzione, rinnovando il mio appello a proteggere la propria salute.

In altre parole, è possibile ridurre il rischio di infezione evitando tutte le situazioni in cui queste tre condizioni si verificano contemporaneamente e prendendo provvedimenti mirati a evitare l’insorgenza simultanea di tali circostanze.

Con la chiusura delle scuole nelle ultime due settimane, molti bambini e ragazzi avranno trascorso la maggior parte della propria giornata in casa. Ma, anche per mantenersi in salute e alleviare lo stress, raccomandiamo di creare occasioni per uscire e fare attività all'aria aperta, in ambienti sicuri e senza perdere di vista la necessità di non creare assembramenti.
Auspico che anche le cerimonie di conseguimento del diploma previste d’ora in avanti possano tenersi, con le dovute precauzioni per lo svolgimento in sicurezza.

 Rivolgo un sentito ringraziamento a tutte le strutture scolastiche del Paese per le misure davvero svariate proposte per celebrare, nel rispetto di misure rigorose, un evento unico nella vita dei bambini: ad esempio, è prevista la partecipazione online per i genitori impossibilitati a presenziare, oppure l’animazione delle cerimonie a porte chiuse da parte del personale docente, che suonerà degli strumenti musicali.

A tutti i diplomati vanno le mie congratulazioni. Mi rammarico molto che non possiate frequentare la scuola in un momento così importante, quello in cui si creano gli ultimi ricordi. I legami instaurati nel corso dell’anno coi professori e gli amici non si dissolveranno mai. Auguro a tutti un futuro di successo nella strada che ciascuno di voi intraprenderà, serbando sempre tali legami.
Creazione di luoghi per l’accoglienza dei bambini piccoli, indennità per i genitori costretti ad assentarsi dal lavoro, azioni a supporto dei cuochi e dei produttori di latte in difficoltà a causa della sospensione delle mense scolastiche. Abbiamo così integrato le risposte ai vari problemi derivanti dalla chiusura delle scuole nel secondo pacchetto di misure d’emergenza deciso nel corso della settimana.

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus sta avendo un impatto enorme sull'economia nel suo insieme. Riconosciamo che la situazione è particolarmente grave, soprattutto per le micro, piccole e medie imprese, al punto da pregiudicarne la sopravvivenza stessa. Queste aziende, che rappresentano il fulcro dell'economia locale, devono adoperarsi al massimo per continuare le attività. Siamo fermamente determinati a difendere in questo modo i luoghi di lavoro e l'occupazione a livello locale.

Per poter superare la difficile situazione attuale abbiamo reso disponibili a tutti i settori dei sussidi per l'adeguamento dell'occupazione. Abbiamo inoltre deciso di porre in atto forti misure di finanziamento su scala nazionale, in termini reali, senza interessi e senza garanzie, svincolandoci dai meccanismi usati in precedenza. Chiediamo alle istituzioni finanziarie del settore privato di provvedere in modo tempestivo e flessibile alla modifica dei termini di rimborso, anche dei debiti già contratti, prevedendo periodi di grazia o simili.

Con l'avvicinarsi della fine dell'anno fiscale, faremo tutto il possibile varando misure tributarie per 430 miliardi di yen e misure finanziarie per 1.600 miliardi di yen. Abbiamo creato più di 1.000 sportelli di consultazione su tutto il territorio nazionale a cui rivolgersi in caso di problemi quali difficoltà nell'utilizzo del sistema. Non esitate a diffondere la voce.
Considerato l’aumento della preoccupazione per un aggravamento della recessione economica, prevediamo anche l’adozione di provvedimenti immediati a favore di quanti considerano la propria sussistenza a rischio. I mercati internazionali, ivi incluso quello giapponese, stanno tremando a causa della diffusione dell'infezione su scala globale, e si teme un’ulteriore contrazione economica mondiale in futuro. Monitoreremo la tendenza con estrema attenzione e continueremo ad attuare tempestivamente e incessantemente le necessarie e adeguate politiche economiche e fiscali.

Sebbene al momento la massima priorità rimanga la prevenzione della diffusione dei contagi, in seguito adotteremo in tempi brevi delle misure audaci, avvalendoci di idee senza precedenti, per permettere all'economia giapponese di ritornare su una solida traiettoria di crescita e alla popolazione di recuperare il sorriso. Elaboreremo tali misure concrete con lo sforzo incondizionato dei partiti al governo, tenendo adeguatamente conto della situazione in cui versa l'economia delle varie regioni del Paese. È nostra intenzione, ascoltando le voci che si levano dalle comunità locali e dai luoghi di lavoro, superare le difficoltà del momento attuale uniti ai cittadini di tutto il Paese, agendo all’unisono, come una squadra.

Gli ultimi provvedimenti di emergenza includono anche misure di contrasto alla diffusione dell'infezione, che rimane la criticità maggiore.

Per ciò che concerne i tamponi PCR, grazie a vari sforzi, siamo oggi in grado di effettuare più di 6.000 test attendibili al giorno, ovvero il 50% in più rispetto a quanto dichiarato nell'ultima conferenza stampa. Prosegue inoltre regolarmente lo sviluppo di strumenti semplici di analisi che permettano di effettuare dei test in tempi rapidi. Si prevede di poter iniziare a utilizzarne una parte entro la fine del mese. Ci adopereremo poi per aumentare ulteriormente la nostra capacità di screening supportando l'introduzione di attrezzature presso i laboratori privati. Contiamo pertanto di riuscire, nel corso del mese, ad incrementare la capacità di indagine a 8.000 test al giorno. Oltre ad impegnarci per un’individuazione precoce e una tempestiva risposta ai focolai, i cosiddetti cluster, ci adopereremo per la diagnosi dei pazienti nelle prime fasi dell’infezione, in modo da prevenire l’aggravamento dei sintomi.

È inoltre urgente rendere più efficiente il sistema di assistenza sanitaria per poter far fronte alle emergenze. Aumentando il numero di letti delle strutture sanitarie designate a curare le malattie infettive in tutto il Paese, siamo già riusciti a garantire più di 12.000 posti letto liberi. Disponiamo al momento di 3.000 ventilatori meccanici, necessari alla cura dei pazienti con sintomatologie gravi, ma ci adopereremo per prepararne di ulteriori con l’adozione di misure di bilancio.

La mancanza attuale di una terapia specifica o di un vaccino, che non ci lascia altra scelta che perseverare nel trattamento sintomatico dei pazienti, è la ragione alla base dell'ansia che si è scatenata su scala mondiale. Ieri, nel corso di un colloquio telefonico con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, abbiamo convenuto di avviare una stretta collaborazione per la ricerca e lo sviluppo di una cura. È mia intenzione dare un deciso impulso a quest’iniziativa radunando le conoscenze non solo del Giappone, ma degli Stati Uniti, dell’Europa e anche del mondo intero, ivi compresa l’OMS. Il Giappone dimostrerà la propria leadership nel campo.

Non si arresta ancora la diffusione dell'infezione a livello mondiale. Ripeto, quello che possiamo fare in questo momento è, in primo luogo, limitare la propagazione esponenziale dei contagi. osì facendo, saremo in grado di fornire assistenza medica adeguata a tutti i pazienti in condizioni gravi, e potremo evitare il cosiddetto collasso del sistema sanitario. Altra cosa che possiamo fare, è ritardare il più possibile il picco dell'epidemia. Potremo così guadagnare del tempo fino allo sviluppo di un farmaco, o altra terapia. Sono profondamente addolorato per i sacrifici che stiamo chiedendo a tutti i cittadini, ma vi prego di continuare a collaborare, facendo ciascuno la propria parte.

Il Giappone non è solo in questa lotta: il mondo intero sta affrontando un nemico comune, il nuovo Coronavirus. Ieri, dopo aver parlato con il Presidente Trump, ho confermato la nostra cooperazione anche con il Presidente francese Emmanuel Macron. Intendiamo utilizzare il quadro dei summit di finanza e economia mondiale, quali il G7 e il G20, per assumere la guida della risposta coordinata da parte della comunità internazionale, una risposta che includa anche la politica economica. Il genere umano è stato ripetutamente minacciato da malattie infettive, ma è sempre riuscito a uscirne vittorioso. Non esistono difficoltà che non possano essere superate se il mondo intero collabora.

Per ciò che concerne la nave da crociera Diamond Princess, domani terminerà il periodo di quarantena per tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio. Combattere contro un virus invisibile su una nave che ospitava complessivamente più di 3.700 persone è stata una missione senza precedenti ed estremamente ardua, ma finalmente si potrà porre fine alle misure di quarantena imposte a tutti. Nel frattempo, vorrei rivolgere i più sentiti ringraziamenti ai Paesi che hanno collaborato, inviando ad esempio aerei charter per rimpatriare i propri cittadini. Vorrei inoltre esprimere il mio più profondo rispetto verso tutti coloro che, a partire dal personale medico, si sono prodigati in condizioni estreme nel corso di questo lungo mese e mezzo.

Uniti potremo superare qualsiasi difficoltà. Possiamo vincere, ne sono fermamente convinto.
Termina qui il mio intervento.
 

Sessione di domande e risposte

(giornalista)
 Innanzitutto, Signor Primo Ministro, Le rivolgo alcune domande in merito agli emendamenti alla legge per prevenire l'ulteriore propagazione del nuovo Coronavirus, di cui ha parlato poc’anzi.
 È ora possibile dichiarare lo stato di emergenza a causa del nuovo Coronavirus, ma persistono le preoccupazioni relative a una limitazione dei diritti dei cittadini. Ci sono state inoltre delle critiche, perché gli esperti giudicano i criteri di individuazione dello stato di emergenza ambigui e astratti. Ha affermato poco fa che al momento la situazione non è tale da essere considerata emergenziale, ma potrebbe spiegare, in modo concreto e facilmente comprensibile da parte dei cittadini, quali sono i criteri oggettivi e quali le condizioni in cui potrà rendersi necessario dichiarare lo stato di emergenza?
 E ancora, a proposito degli emendamenti, sono stati formulati due mesi dopo il primo contagio accertato all’interno del Paese, dopo che nel mese di gennaio era stato identificato il primo caso di infezione. Ho l'impressione che ci sia stato un ritardo nella risposta al problema. Tenuto conto anche delle critiche agli indugi nella gestione dell'emergenza della nave da crociera, di cui ha parlato prima, vorrei che ci dicesse quali sono gli insegnamenti e gli spunti di riflessione che è possibile trarre dalla gestione della crisi fino ad ora.
 
(Primo Ministro Abe)
 Come ha anche detto nel corso della sua domanda, al momento attuale, tenuto conto della propagazione dell'infezione all'interno del Paese, riteniamo che non sussistano i presupposti per dichiarare uno stato di emergenza. Sebbene al momento non sia facile mostrarlo in cifre, ci sono indubbiamente degli aspetti che limitano i diritti dei cittadini. Pertanto, nel valutare l’insorgere di una situazione emergenziale, ci muoveremo con cautela, consultando gli esperti.
 Inoltre, in caso di dichiarazione dello stato di emergenza, intendo illustrare pubblicamente alla popolazione, come ho fatto oggi, il contesto che ha portato alla decisione e, in quanto rappresentante dell’esecutivo, cercherò di fornire delle spiegazioni che siano quanto più semplici e esaustive possibili. Per ora il governo e le istituzioni locali continueranno profondere il loro impegno congiunto per evitare la diffusione dei contagi, mantenendo un alto livello di vigilanza al fine di prevenire il verificarsi di tale situazione emergenziale.
 Circa la domanda in merito alle riflessioni su quanto è stato fatto fino ad ora, relativamente alla questione della nave da crociera, ad esempio, combattere contro un virus invisibile su una nave da crociera che ospitava più di 3.700 persone è stata un'operazione inedita. In aggiunta a ciò, grazie alla collaborazione della popolazione, abbiamo posto in atto tutte le misure possibili, quali la cancellazione, il rinvio o il ridimensionamento degli eventi di portata nazionale; la richiesta di chiusura temporanea delle scuole, o ancora il rafforzamento delle misure di controllo dell'immigrazione.
 Dato il contesto, anche se la gestione della situazione della nave da crociera è stata senza precedenti, abbiamo cercato di fare del nostro meglio con le limitate risorse a nostra disposizione in quel momento.
 Tuttavia, nel caso in cui dovessimo ritrovarci nella stessa condizione, e relativamente alla necessità o meno di prepararsi preventivamente ad una simile circostanza, dal momento che dobbiamo innanzitutto profondere il nostro impegno nella gestione della situazione attuale, credo che dovremo riflettere sul modo in cui è stata gestita la crisi una volta che sarà stata risolta: ritengo altresì che, se dovesse verificarsi nuovamente, dovremo procedere con maggiore determinazione.
 Per quanto concerne lo stato dell'infezione all'interno del Paese, gli esperti ritengono che, grazie all'adozione delle varie misure, allo stato attuale il contagio non si stia propagando in maniera incontrollata, ma che piuttosto appaia in qualche modo contenuto. D'ora in avanti non potremo abbassare il livello di guardia, ma ci impegneremo al massimo per proteggere la salute e la vita dei cittadini.
 
(giornalista)
 Sia all'interno del Paese che all'estero ci si chiede se i Giochi olimpici e paralimpici di Tokyo potranno svolgersi come previsto.
 Thomas Bach, il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha affermato di voler seguire le indicazioni dell'OMS, che a sua volta ha dichiarato il nuovo Coronavirus  pandemia; è una situazione la cui conclusione globale non si può prevedere a breve termine.
 Poco fa, Signor Primo Ministro, ha affermato l'importanza di ritardare il picco. Crede che le Olimpiadi e le Paralimpiadi in programma fra appena 4 mesi potranno svolgersi come previsto?
 Esiste la possibilità che vengano rinviate, organizzate in forma ridotta oppure annullate, come menzionato dal Presidente americano Trump?
 Vorrei sapere quale pensa che sia la data ultima, mese e giorno, entro la quale il Comitato Olimpico Internazionale dovrà prendere una decisione in merito.
 
(Primo Ministro Abe)
 Dal momento in cui è stata decisa la candidatura del Giappone ai Giochi olimpici, abbiamo compiuto ogni sforzo per garantire il successo delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo di quest'anno. Abbiamo lavorato congiuntamente a livello nazionale, come una squadra, affinché i Giochi olimpici e paralimpici possano svolgersi in tutta sicurezza e tranquillità per gli atleti e gli spettatori, divenendo un'occasione memorabile, e ne stiamo proseguendo l'organizzazione.
 La torcia olimpica arriverà finalmente in Giappone la settimana prossima e io stesso spero di potermi recare a Fukushima il 26 marzo per assistere al passaggio della staffetta.
 Ho appreso che il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, ha dichiarato che farà tutto il possibile per garantire il successo delle Olimpiadi e per il loro svolgimento come da programma, con inizio il 24 luglio. Inoltre, poiché so che il COI e l'OMS stanno attentamente vagliando la situazione in stretta collaborazione, da parte nostra continueremo a lavorare cooperando a stretto contatto con tutte le parti interessate, ivi incluso il COI, nell'ambito di tale politica.
 Ieri ho illustrato al Presidente Trump il nostro impegno in vista delle Olimpiadi, e mi ha detto che apprezza gli sforzi trasparenti che il nostro Paese sta compiendo. Abbiamo inoltre concordato di avviare una stretta collaborazione tra Giappone e Stati Uniti per garantire il successo dei Giochi.
 Nella conferenza al vertice non si è accennato ad un'eventuale proroga o annullamento, ma in ogni caso continueremo a lavorare di concerto con il COI e, naturalmente, con l'OMS, che opera in stretta collaborazione con esso. In ogni caso, speriamo di riuscire ad avere la meglio sulla diffusione dell'infezione e di poter svolgere le Olimpiadi secondo i piani e in tutta sicurezza.
 
(giornalista)
 Vorrei porLe una domanda in merito alle misure alla frontiera. Il divieto di ingresso agli stranieri che hanno soggiornato nella provincia di Hubei in Cina è entrato in vigore il primo febbraio di quest'anno, ma solo successivamente, il 5 marzo, è stato esteso ai viaggiatori provenienti dall'intera Cina. In quel periodo l'epidemia si era già propagata in Giappone, ma agli inizi di gennaio è stato osservato che il governo cinese potrebbe aver controllato la diffusione delle informazioni in merito all'infezione. Riflettendoci a posteriori, non pensa che la decisione di limitare gli ingressi sia stata tardiva? Inoltre, al momento di prendere la decisione sulle limitazioni, non si è forse presa in considerazione, come criterio di valutazione, la visita del Presidente cinese Xi Jinping ? Grazie.
 
(Primo Ministro Abe)
 Innanzitutto, la visita di Stato del Presidente Xi Jinping era già stata programmata. In molti hanno suggerito che possa aver influito sulle varie misure di restrizione imposte nei confronti dei viaggiatori provenienti dalla Cina, ma non è affatto vero. La missione principale della politica e dell'amministrazione è proteggere la salute e la vita della popolazione, e io ne ho fatto la mia massima priorità.
 In secondo luogo, per quanto riguarda le misure alla frontiera, in risposta alla dichiarazione di emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC) da parte dell'OMS nelle prime ore del 31 gennaio, ora giapponese, oltre a designare il Covid-19 come una malattia infettiva ai sensi della normativa in materia, considerata l'esistenza di casi asintomatici, si è deciso di adottare misure per negare l'ingresso nel Paese sulla base della legge sull'immigrazione, sebbene si trattasse di una risposta senza precedente alcuno.
 Fino ad ora le zone oggetto del divieto sono state gradualmente estese sulla base del numero di contagi nei vari Paesi e delle tendenze delle misure di limitazione degli spostamenti. È nostra intenzione continuare ad analizzare la situazione monitorando attentamente lo stato delle cose, e non esiteremo ad adottare provvedimenti repentini.
 In altre parole, ritengo che per le misure alla frontiera siano stati adottati i giusti provvedimenti.
 
(giornalista)
 A proposito di quanto ha detto poc'anzi in merito alle misure economiche, ho sentito parlare, fra l’altro, della proposta di ridurre temporaneamente l'imposta sui consumi al 5%. Cosa ne pensa?
 
(Primo Ministro Abe)
 Ritengo che questa infezione abbia un impatto enorme sull'economia. In questo contesto i mercati mondiali hanno subìto un nuovo scossone, ma intendiamo lavorare a stretto contatto con le autorità di ciascun Paese e con la Banca del Giappone, e se necessario risponderemo adeguatamente e conformemente a quanto previsto dagli accordi del G7 e del G20. Capisco che in queste circostanze i giovani volontari del Partito liberal democratico (LDP) abbiano suggerito la necessità di adottare misure drastiche per la riduzione della tassa sui consumi, ma ho anche detto che l'aumento dell'imposta già previsto, così come quello dell'anno scorso, sono misure necessarie per effettuare una transizione significativa verso un sistema previdenziale per tutte le generazioni. La situazione attuale ha un impatto sostanziale sull'economia, ma in questo contesto è nostro dovere proteggere fermamente l'occupazione e ritornare su una solida traiettoria di crescita. Per quanto riguarda le misure da attuare, alla luce di queste raccomandazioni e monitorando attentamente le tendenze economiche a livello mondiale, d'ora in avanti studieremo varie ipotesi per porre in atto senza indugio le necessarie e adeguate politiche economiche e fiscali.
 
(giornalista)
 Per quanto riguarda le misure economiche di cui ha parlato, orientativamente in che misura prevede di prenderle? Non si tratta solo del Coronavirus, ma di una tripla sofferenza a seguito dell'aumento dell'imposta sul consumo e della svalutazione delle azioni. Non credo che le misure possano essere efficaci a meno che non si tratti di provvedimenti di ampia portata. Cosa ne pensa?
 
(Primo Ministro Abe)
 Allo stato attuale, mentre ci dirigiamo verso la chiusura dell'anno fiscale, abbiamo stanziato 430 miliardi di yen per misure tributarie e 1.600 miliardi di yen per misure finanziarie. Inoltre, come ho già affermato precedentemente, in questa fase vogliamo fare il massimo per fermare la propagazione dell'infezione; ma in un secondo momento dovremo adottare misure drastiche, dai contenuti audaci, per riportare l'economia su una stabile traiettoria di crescita e per far ritornare il sorriso sul volto dei cittadini. Per questo motivo intendo lavorare coi partiti al governo per stabilire quali misure specifiche adottare.
 Non parliamo solo del Giappone; l'intera economia mondiale è scossa. Ritengo che sia necessario collaborare non solo all'interno del Paese, ma anche con tutti i Paesi del mondo, il G7 e il G20, per rispondere all'attuale situazione economica. In ogni caso intendiamo attuare tutte le macro-politiche nonché le politiche economiche e fiscali che si renderanno necessarie.
 
(giornalista)
 Signor Primo Ministro, si è detto in precedenza che in alcuni casi le persone escono di casa, ma in Hokkaido, dove c'è un elevato numero di persone contagiate, il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza senza alcuna base giuridica e ha chiesto alla popolazione di astenersi dalle uscite durante il fine settimana. Si limita la vita dei cittadini e l'economia ne soffre. Cosa pensa della situazione e cosa intende fare a riguardo? Inoltre la popolazione, ivi inclusi i residenti in Hokkaido, vorrebbe sapere quali sono le previsioni di conclusione dell'epidemia di Coronavirus e se i bambini potranno riprendere la scuola ad aprile. Vorrei sentire dalle Sue parole, Signor Primo Ministro, quali sono le previsioni.
 
(Primo Ministro Abe)
 Innanzitutto, vorrei esprimere il mio rispetto nei confronti della popolazione residente in Hokkaido, a partire dal governatore SUZUKI Naomichi, per la lotta che sta conducendo contro il Coronavirus. Per quanto concerne gli effetti dei provvedimenti posti in atto in Hokkaido, è previsto che gli esperti si pronuncino il 19 marzo. Mi chiedo se non sia importante tenere conto di quest'opinione nelle misure future.
 Inoltre, vorrei aggiungere in questa sede che se adesso, ad esempio, emergessero nuovi casi di persone infette in Hokkaido, immagino che la popolazione sarebbe molto preoccupata. Per quanto riguarda in particolare la situazione delle mascherine, stiamo lavorando per consegnarle direttamente ai cittadini di 6 comuni della prefettura di Hokkaido. Intendiamo inoltre distribuire le maschere acquistate dal governo alle strutture sanitarie, come le case di riposo, e continueremo a collaborare con lo Hokkaido per promuovere misure atte a proteggere la salute dei residenti locali.
 In tale contesto, credo che i bambini, i genitori e il personale scolastico abbiano molto interesse a sapere quando potrà essere revocata la chiusura delle scuole o la sospensione delle attività. Francamente parlando, ci sono molte incognite su questo virus, che non ci consentono di prevedere gli sviluppi dell'attuale stato dell'infezione e i futuri casi di contagio; tuttavia, come ho menzionato nel mio intervento, ci sono anche degli elementi che siamo riusciti a comprendere.
 Perciò, al momento, non sono purtroppo in grado di dire quando usciremo dall’epidemia, ma, come ho detto all'inizio, ci stiamo adoperando per evitare che l'infezione si propaghi a macchia d'olio e per allontanare quanto più possibile il picco. Ho spiegato prima perché lo facciamo, ma - per rispondere alla domanda - in questo contesto, tenendo conto dello stato dei contagi in ciascuna regione, vorrei decidere la riapertura delle scuole solo dopo aver ascoltato il parere degli esperti.
 
(giornalista)
 Nel suo intervento, a proposito delle misure economiche da adottare nel breve periodo, ha affermato che saranno poste in atto misure immediate nei confronti di coloro che temono per la propria sussistenza. Vorrei sapere cosa immagina di fare nella pratica, se si tratta di aiuti finanziari, e quando potranno essere disponibili.
 
(Primo Ministro Abe)
 Aumenta la preoccupazione di una recessione economica. Siamo consapevoli, ad esempio, che le condizioni di coloro che lavorano nel settore del turismo e della ristorazione stanno peggiorando rapidamente e sono in molti a rischiare di perdere il lavoro.
 In tal caso, temiamo che ci saranno persone che non potranno permettersi di pagare le utenze, come la bolletta della luce. È mia intenzione valutare in tempi brevi un'indennità da erogare a coloro che stanno vivendo in ansia a causa di una drastica riduzione del reddito.
 
(giornalista)
 Vorrei porLe una domanda a proposito della ricerca di impiego da parte degli studenti. Credo che, a causa degli effetti del nuovo Coronavirus, molti studenti che faranno il loro ingresso nella società a partire dal mese prossimo siano preoccupati per una revoca delle offerte di lavoro o per un rinvio delle assunzioni.
 Il governo sta chiedendo alle aziende di prestare particolare attenzione, ma temo che le imprese che registrano scarsi risultati economici saranno costrette a prendere delle decisioni difficili. Può dirci in che modo l’esecutivo intende rispondere d'ora in avanti a tali preoccupazioni e se si prevedono delle misure specifiche?
 
(Primo Ministro Abe)
 Siamo pienamente consapevoli che le aziende stanno rivedendo i piani di assunzione dei neo-laureati sulla base della situazione contingente.
 Ritengo, tuttavia, che la necessità di rivedere la politica delle assunzioni in questa fase significhi che le aziende si trovano in una situazione critica. Ed è innegabile che, date le condizioni, le imprese saranno costrette a prendere delle decisioni molto difficili.
 Ovviamente credo che sia un duro colpo per gli studenti e immagino che ne siano molto turbati, proprio nel momento in cui sono chiamati ad affrontare l'ingresso nella società lavorativa, una pietra miliare nella vita di ciascuno. Esprimo tutta la mia vicinanza agli studenti che si trovano ad affrontare questa difficile prova.
 Il 13 marzo abbiamo chiesto alle imprese, attraverso le associazioni di categoria, di prestare una particolare attenzione alla gestione delle nuove assunzioni.
 Credo che tra le aziende costrette a riesaminare l'assunzione programmata di neo-laureati ce ne siano alcune che versano in gravi difficoltà, che le inducono a ridurre le attività. Garantire l'occupazione e la continuità imprenditoriale nel futuro prossimo rientra tra le priorità massime del governo e stiamo facendo di tutto per sostenere le attività economiche.
 Abbiamo adottato misure per sostenere le aziende che collaborano facendo nuove assunzioni, attraverso dei sussidi speciali per l'adeguamento all'occupazione. Fino ad ora abbiamo applicato il meccanismo solo agli impiegati assunti da almeno 6 mesi in una determinata azienda, ma abbiamo disposto l'applicazione della misura anche alle nuove assunzioni. Pensiamo di continuare questo tipo di contromisure. Sebbene tali provvedimenti siano stati appena adottati, spero che le assunzioni pianificate siano effettuate subito, anche sulla base delle prospettive future dei nostri studenti. Anche noi intendiamo appoggiarle.
 Il governo ha in programma di aiutare il più possibile tutti gli studenti che si trovano in varie situazioni di disagio e auspico che anche le imprese svolgeranno appieno la propria parte.
 Dopo tutto, la missione più importante della politica in campo economico è garantire l'occupazione, una teoria che ci ha guidati nel lavoro di questi ultimi 7 anni. E anche ora, in un periodo così difficile, siamo determinati a intraprendere tutte le misure necessarie per assicurare l'occupazione.
 
(giornalista)
 Permangono molti dubbi, nell'ambito delle misure per l'occupazione, perché le indennità per i liberi professionisti sono dimezzate rispetto a quelle per i lavoratori dipendenti. Cosa ne pensa?
 
(Primo Ministro Abe)
 Con la richiesta di chiusura temporanea delle scuole, il nuovo sistema di sussidi si applica a tutti i lavoratori indipendentemente dal loro status. Si è appena deciso di estendere i provvedimenti ai liberi professionisti che fino ad ora non erano coperti dalle politiche occupazionali tradizionali.
 Tuttavia, le modalità di lavoro e di retribuzione dei lavoratori professionisti sono molto variegate e pertanto non è semplice determinare la somma che dovrebbero realmente ricevere. Al fine di accelerare le operazioni di pagamento abbiamo dunque deciso di erogare un importo fisso indipendentemente dal lavoro svolto.
 Per quanto concerne l’ammontare del sussidio, dovendo bilanciarlo con la situazione dei lavoratori dipendenti, che ricevono un importo diverso in base ai risultati sul lavoro, si è deciso di erogare ai liberi professionisti una somma fissa equivalente a circa la metà dell’importo massimo del sussidio.
 Parallelamente, saranno previste delle disposizioni speciali per il finanziamento di piccoli fondi di emergenza destinati all’aumento dell'erogazione di prestiti temporanei alle famiglie che ne facciano richiesta; i fondi serviranno anche per esentare dal rimborso del prestito i nuclei familiari esenti dalle imposte residenziali, il cui reddito continuerà a diminuire al momento del riscatto.
 
(giornalista)
 In merito alla dichiarazione dello stato di emergenza, poiché limiterà diritti privati, la fiducia dei cittadini nel Primo Ministro e nel governo rivestirà un ruolo cruciale. Tuttavia, nella questione della proroga dell'età pensionabile del supervisore della procura generale, KUROKAWA Hiromu, l'interpretazione è stata modificata a insaputa della popolazione. E in più si è trattato di una procedura di approvazione verbale. Anche la risposta del Parlamento è stata non veritiera. Credo che ciò abbia fatto vacillare la fiducia nell'esecutivo.
 Per riguadagnarla bisognerà annullare la decisione del gabinetto di prorogare l'età pensionabile, oppure ritirare tutte le modifiche all’interpretazione frutto di una procedura decisionale verbale, non pensa?
 
(Primo Ministro Abe)
 Nell'ambito delle risorse umane del Ministero della Giustizia, le decisioni sono state assunte dal Ministro, MORI Masako, che ho appreso aver ripetutamente risposto del suo operato al Parlamento; su queste basi è stata presa la decisione del gabinetto di governo, che ritengo appropriata.
 E, per dirlo in altre parole, dichiarare lo stato di emergenza significa prendere una decisione enorme per proteggere la vita della popolazione. Non è una valutazione semplice, pertanto, come accennavo prima, agiremo nel modo più trasparente possibile, e ovviamente dopo aver ascoltato le opinioni degli specialisti. Credo sia necessario che la popolazione sia convinta delle motivazioni che ci indurranno a una tale decisione. Poiché si prevedono delle restrizioni dei diritti privati, nel caso di dichiarazione dello stato di emergenza, terrò una conferenza stampa nel formato odierno e fornirò personalmente tutte le spiegazioni necessarie.
 
(giornalista)
 Negli scambi precedenti si è detto che la popolazione è molto preoccupata per l'economia, cioè per le ricadute economiche. Ad esempio, una dichiarazione di stato di emergenza da parte degli Stati Uniti, permetterebbe di varare stimoli fiscali superiori a 5.000 miliardi di yen.
 Credo che abbia già parzialmente risposto nello scambio precedente, ma ho capito bene che in futuro si dovrà formulare una terza misura economica di emergenza? E inoltre, quali pensa che siano i tempi di implementazione, Signor Primo Ministro?
 
(Primo Ministro Abe)
 Come ho già accennato, prevediamo anche le misure immediate per coloro che sono preoccupati per la propria sussistenza. A parte ciò, l'attuale situazione e i suoi devastanti effetti gravano sull'economia. A fronte dello stato di sconvolgimento in cui versano i mercati globali, non sono attualmente in grado di indicare quali misure specifiche potremo attuare nell’ambito della macroeconomia, ma intendo porre in atto misure adeguate per rispondere all'impatto della situazione attuale, i cui contenuti concreti definiremo in consultazione coi partiti al governo.
 
(giornalista)
 La dichiarazione dello stato di emergenza è inclusa nell’attuale provvedimento di legge sulle misure straordinarie e porterà con sé limitazioni dei diritti privati, ma saranno garantite la libertà di stampa e di parola?
 Inoltre, Lei è un fervente sostenitore della revisione della costituzione, ma la bozza di riforma avanzata dal Partito Liberaldemocratico prevede, oltre alla revisione dell’art. 9, una voce relativa allo stato di emergenza. Si teme che la dichiarazione della situazione emergenziale ai sensi del provvedimento di legge sulle misure straordinarie sia un trampolino di lancio per abituare la popolazione, e introdurre successivamente l’articolo della bozza relativo allo stato di emergenza. I contenuti sono estremamente forti e potrebbero addirittura rendere possibile una dittatura Abe. Vorrei che rispondesse in merito a questa riflessione.
 
(Primo Ministro Abe)
 Innanzitutto, sarà mantenuta la libertà di stampa. Voglio dirlo molto chiaramente.
 In secondo luogo, per quanto riguarda la risposta in merito alla richiesta di poter modificare i contenuti della stampa, ho appreso che è stata corretta. Preciso che è già stata corretta.
 Poi, per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di emergenza, come ho già precisato, viene posta in essere esclusivamente per proteggere la vita e la salute della popolazione e sarà implementata in modo tale che siano le singole prefetture ad attuare le misure, il che significa che non si tratterà affatto di una dittatura.
 Credo che ciò sia totalmente diverso da quanto previsto dalla proposta di riforma costituzionale del Partito Liberaldemocratico la quale prevede che innanzitutto la proposta di modifiche alla Costituzione è avanzata da due terzi dei parlamentari, e in secondo luogo deve essere approvata dalla maggioranza della popolazione attraverso un referendum popolare. Vorrei fosse chiaro che sono proprio i cittadini a decidere.