Conferenza stampa del Primo Ministro Shinzo Abe sull'epidemia da nuovo Coronavirus (14 maggio 2020)

2020/5/19

(Intervento di apertura)

Oggi abbiamo deciso di revocare lo stato di emergenza in 39 prefetture escludendo Tokyo e 3 prefetture della regione del Kanto, Osaka e 2 prefetture della regione del Kansai, nonché l’Hokkaido.
Ai fini di questa decisione, con la collaborazione di tutti gli esperti, abbiamo preso in considerazione non solo i numeri effettivi ma anche 3 criteri oggettivi, ovvero l’andamento dei contagi, l’erogazione delle cure mediche e il sistema di monitoraggio.

Confrontando la situazione della settimana scorsa con quella di due settimane fa abbiamo notato una tendenza al ribasso nel numero di nuovi contagi, che si sono rivelati inferiori a 0,5 persone per 100.000 individui. Inoltre, abbiamo condotto una valutazione globale tenendo conto della situazione dei contagi per i quali i canali di trasmissione non sono noti.

Alla luce di tali criteri abbiamo valutato che in ciascuna delle 39 prefetture siamo riusciti a contenere la diffusione del contagio ad un livello che ci consente di prevenirla in futuro con misure accurate per evitare l’insorgenza di focolai in ogni provincia. Poiché il numero di pazienti in condizioni gravi è diminuito e la situazione delle strutture sanitarie è migliorata, riteniamo che anche il sistema dei test stia funzionando bene per giudicare adeguatamente l’andamento dei nuovi contagi.

Sulla base di queste valutazioni e con il consenso degli specialisti del Comitato Consultivo e del Presidente professor Omi, abbiamo deciso di revocare anticipatamente lo stato di emergenza per le suddette 39 province a far data da oggi, senza attendere la fine del mese come inizialmente previsto. La task force governativa emanerà la delibera.

Per quanto concerne le restanti 8 prefetture, anche se ci rincuora sapere che i contagi sono diminuiti significativamente con una riduzione del 60% rispetto al periodo del picco del numero dei pazienti gravi che necessitano di respiratori sia a Tokyo che a Osaka, riteniamo che ci siano ancora dei rischi. Pertanto chiediamo di continuare a collaborare e di evitare di uscire. Sottolineiamo anche l’importanza di astenersi dall’intraprendere viaggi in aree extraurbane.  

Ci organizzeremo in modo che gli specialisti possano valutare nuovamente la situazione fra una settimana, verso il 21 del mese, in base ai criteri ora definiti e, se sarà possibile, decideremo di revocare definitivamente lo stato di emergenza senza attendere il 31 maggio.

Esprimo di nuovo il più sentito ringraziamento a tutti gli operatori sanitari per il grande impegno dimostrato. Grazie alle loro cure assidue il numero di pazienti guariti e dimessi dagli ospedali ha superato complessivamente le 10.000 unità. Anche la situazione del servizio sanitario, sotto pressione, sta ora complessivamente migliorando.

Il numero dei nuovi contagi, che una volta si attestava al livello di 700 persone al giorno in tutto il Paese, negli ultimi giorni si attesta costantemente a un livello inferiore alle 100 unità. Il che vuol dire una diminuzione che va sino ad un settimo e più in un mese. Tutto questo è frutto della collaborazione da parte di ciascun cittadino che ha seguito rigorosamente le nostre richieste di rimanere volontariamente a casa. Voglio rivolgere ancora una volta il mio sentito ringraziamento a tutta la popolazione.

Con la revoca dello stato di emergenza in molte prefetture del Paese riprenderemo ora la nostra nuova vita quotidiana all’era del coronavirus. Questo è il giorno di partenza della ripresa reale.

Oggi, sulla base dei consigli degli specialisti, sono state preparate le linee guida per la prevenzione dell’infezione nei ristoranti, nei grandi magazzini, nei quartieri commerciali, in vari negozi e istituti culturali quali cinema, teatri, musei, pinacoteche ecc., nei trasporti pubblici, negli hotel e negli alberghi tradizionali, nonché in più di 80 settori. Sono delle linee guida che servono sia a salvaguardare dall’infezione tutti coloro che lavorano sul campo, sia a consentire ai consumatori di usufruire tranquillamente dei servizi e delle attrezzature. Vorrei che tutti gli operatori economici, principalmente quelli delle zone in cui è stato revocato lo stato di emergenza, riprendessero a pieno ritmo le loro attività facendo riferimento a queste linee guida. Vorrei rilanciare insieme una nuova vita quotidiana.

Tuttavia, nessuna linea guida può azzerare i rischi di contagio. Il virus sarà senza dubbio ancora tra noi anche dopo la revoca dello stato di emergenza.

L’Hokkaido ha proclamato autonomamente lo stato di emergenza nella seconda metà di febbraio riuscendo a far diminuire significativamente il numero dei contagi. Tuttavia a metà marzo, 2 o 3 settimane dopo la fine dello stato di emergenza, il numero dei contagi ha iniziato ad aumentare nuovamente. Anche in Germania, subito dopo aver allentato le restrizioni ai comportamenti si è registrata un’inversione di tendenza nel numero dei contagi, tanto che in alcune zone sono stati costretti a ripristinare nuovamente le misure di confinamento. Anche a Singapore, inizialmente considerato un Paese in cui si era riusciti a controllare la malattia, i contagi sono aumentati notevolmente. E anche in Corea del Sud, di sicuro saranno non poche le persone che hanno saputo dell’insorgere di un focolaio in un night club.

Appena ci si distrae un attimo l’infezione si diffonde velocemente. Non appena tutto torna a com’era prima l’infezione si diffonde molto rapidamente. Questo è l’aspetto più temibile del virus.

Per non vanificare gli sforzi fatti sino ad ora vorrei chiedere 3 favori ai cittadini delle zone in cui è stato revocato lo stato d’emergenza.

Il primo è che bisogna assolutamente procedere per gradi. Ai cittadini delle zone in cui è stato revocato lo stato di emergenza non chiediamo più di rimanere a casa, ma consigliamo di continuare a cercare di diminuire nei limiti del possibile i contatti interpersonali, evitando ad esempio di incontrare persone sconosciute, oppure sbrigando le proprie faccende per telefono se ciò è fattibile. Chiediamo, per quanto possibile, di astenersi dall’effettuare spostamenti tra una prefettura e l’altra almeno fino alla fine del mese anche all’interno delle zone in cui non vige più lo stato di emergenza. Vorremmo che la vita quotidiana riprendesse in maniera graduale.

In secondo luogo, per quanto possibile vorremmo che si continuasse a mettere in pratica i cambiamenti positivi. Per quanto riguarda il lavoro in ufficio, nell’ultimo mese si è diffuso il telelavoro grazie alla collaborazione di molte persone. Speriamo di poter mantenere anche in futuro questi cambiamenti positivi applicando anche le opportune modifiche, se necessario. Ad esempio, soluzioni come quella dell’orario di lavoro scaglionato sono utili per evitare la congestione del traffico e ci auguriamo che vengano mantenute anche in seguito.

In terzo luogo non abbassare mai la guardia contro il virus in nessun momento della vita quotidiana, a partire dal frequente lavaggio delle mani al costante mantenimento della distanza dagli altri evitando i posti affollati, indossando la mascherina quando si esce da casa ed evitando i contatti ravvicinati con altre persone, cercando di stare all’aria aperta e non all’interno degli edifici. Consigliamo di evitare le tre condizioni (luoghi affollati, scarsa circolazione d’aria e contatti ravvicinati) in qualsiasi momento della vita quotidiana tenendo conto dei nuovi stili di vita da adottare nella vita di tutti i giorni, che sono stati compilati dagli specialisti. Chiediamo anche di astenersi, d’ora in poi, dal frequentare i locali delle zone notturne e dei centri cittadini quali ristoranti, bar, night club, karaoke, locali con musica dal vivo, ecc. Sono i locali in cui sono stati confermati i casi di focolai. Pertanto, torniamo a sottolineare l’importanza di assumere i giusti comportamenti per la propria salvaguardia.         

Dobbiamo riprendere a pieno ritmo le attività socio-economiche contenendo, nello stesso tempo, la diffusione del virus. È un lavoro estremamente arduo. Abbiamo bisogno che ciascun cittadino collabori ancora di più. Si tratta di riacquisire il lavoro di prima e la vita di tutti i giorni controllando per quanto possibile il rischio di contagio, convivendo con il virus e con la consapevolezza della sua presenza costante. È necessario creare una nuova vita quotidiana, in un tempo ragionevolmente lungo, e ripetendo prove dopo prove pur commettendo inevitabili errori.

Purtroppo in nessuna parte del mondo è stata ancora trovata la soluzione definitiva che ci garantisca la sicurezza assoluta. Dobbiamo essere pronti a percorrere una lunga strada. Nel frattempo non possiamo non proteggere ad ogni costo l’occupazione e la vita quotidiana. Continueremo ad avanzare passo dopo passo su questa strada verso una nuova quotidianità insieme a tutti i cittadini. Per fare ciò, abbiamo ritenuto necessario prendere delle misure ancora più importanti.

Per potenziare il bilancio suppletivo definito nei giorni scorsi per realizzare i programmi dei lavori che richiedono una somma pari a 11 miliardi e 700 milioni di yen, il governo inizierà immediatamente a formulare un secondo bilancio suppletivo. Ciò sarà illustrato in seno alla task force governativa che si riunirà dopo la conferenza stampa.

Per salvaguardare la vita delle persone costrette a interrompere il proprio lavoro saranno aumentate significativamente le sovvenzioni per l’adeguamento all’occupazione. L’importo della sovvenzione sarà in via eccezionale elevato da un limite massimo di 8.000 yen al giorno a 15.000 yen al giorno: il livello più alto al mondo. Inoltre sarà istituito un nuovo sistema che consentirà ai dipendenti di richiedere e ricevere direttamente l’erogazione delle sovvenzioni. Non si riesce assolutamente a intravedere la fine di quest’epidemia mondiale. L’economia su scala mondiale sta affrontando una crisi veramente epocale, decisamente più grave della crisi finanziaria causata dal fallimento di Lehman Brothers, di quelle che si verificano una volta ogni 100 anni. Anche le grandi imprese internazionali stanno subendo danni molto ingenti. In queste circostanze dobbiamo assolutamente evitare i fallimenti a catena. Sosterremo attivamente la sopravvivenza delle imprese, da quelle grandi a quelle medio/piccole, consentendo di aumentare ulteriormente gli aiuti per l’approvvigionamento di capitali e/o investire in modo flessibile, se necessario, una quantità sufficiente di capitale. Abbiamo già avviato il sistema di sovvenzioni per il mantenimento delle attività destinate a tutti gli imprenditori delle piccole e medie imprese che prevede un’erogazione di contanti fino a un massimo di 2 milioni di yen senza alcun vincolo di uso, accettando le richieste a partire dal primo di questo mese. Abbiamo semplificato drasticamente la procedura e abbiamo potuto iniziare ad effettuare i versamenti già dopo una settimana. Solo nella settimana scorsa abbiamo versato complessivamente più di 100 miliardi di yen in risposta a circa 80.000 richieste avanzate dalle medie e piccole imprese. Per consentire di superare le difficoltà di cassa di fine mese, continueremo ad accelerare questo provvedimento insieme ai prestiti senza interessi da restituire in un periodo che va fino a un massimo di 5 anni.

Dato il prolungarsi delle conseguenze negative della propagazione dell’infezione, in aggiunta alle suddette misure intendiamo adottare un nuovo provvedimento per alleggerire gli oneri di affitto. Inoltre adotteremo tutti i provvedimenti possibili, come ad esempio le misure per la prevenzione dell’infezione o le sovvenzioni fino a un massimo di 1 milione e 500 mila yen, per sostenere il futuro sviluppo aziendale e per sorreggere con forza la continuità aziendale delle piccole e medie imprese che sono il fulcro dell’economia locale.

Saranno incrementate significativamente anche le sovvenzioni per l’adozione di misure contro le infezioni da parte dei governi locali. In stretta collaborazione con i governi locali, faremo tutto ciò che è in nostro potere per prevenire il più possibile eventuali ondate successive di epidemia e, se malauguratamente questo dovesse accadere, per fare in modo che abbiano il minor impatto possibile.

Se il medico lo riterrà necessario i test saranno eseguiti immediatamente. A tal proposito, il kit del test per rilevare gli anticorpi, autorizzato ieri dall’Agenzia farmaceutica, rappresenterà un’arma importante. Il test per rilevare gli anticorpi è simile a quello dell’influenza a cui molti già si sottopongono.

A differenza del test PCR che richiede fino a 6 ore, con questo kit si può conoscere il risultato in circa 30 minuti, pertanto può essere usato in modo semplice presso le strutture sanitarie per una valutazione. Quando i virus presenti sono numerosi, tale esame può garantire una precisione con una sensibilità paragonabile a quella dell’esame PCR. Grazie a questo test sarà possibile identificare tempestivamente i soggetti ad alta carica di contagio e sperare quindi che contribuisca notevolmente a prevenire la diffusione della malattia.

Prevediamo che il mese prossimo saremo in grado di fornire kit di test a circa 20–30 mila persone al giorno e, in combinazione con il test PCR convenzionale, prevediamo di potenziare il sistema di analisi sia dal punto della qualità che della velocità.

Per quanto riguarda il test PCR accelereremo la realizzazione dell’esame che utilizza la saliva. Rispetto al metodo di prelievo del campione dal fondo della narice, questa pratica diminuisce notevolmente il rischio di contagio per gli operatori che lo eseguono e contribuisce significativamente all’incremento del numero di esami effettuati. Faremo del nostro meglio per contenere il più possibile il dilagare dell’infezione in contesti comunitari perfezionando il sistema in modo da poterlo somministrare rapidamente ai soggetti ai quali i medici lo prescrivono.
Per quanto riguarda il Remdesivir, autorizzato come trattamento per i pazienti gravi, ci siamo assicurati una quantità necessaria per trattare i pazienti gravi del territorio giapponese e ne abbiamo iniziato la somministrazione nelle strutture sanitarie. Anche per quanto riguarda l’Avigan, se si confermerà efficace, cercheremo di autorizzarlo entro questo mese. Ci sono inoltre il Futhan, l’Actemra e l’Ivermectin, tutti di produzione giapponese, per i quali sono stati individuati degli effetti collaterali in occasione della loro somministrazione per il trattamento di altre malattie. Pertanto, se ne potrà garantire la sicurezza prescrivendoli in considerazione di tali effetti collaterali. Sono già in fase di studio o di prova clinica e, appena l’efficacia contro questa infezione sarà stata verificata, cercheremo di ottenere rapidamente l’autorizzazione medica. Si potrebbero sperare ulteriori effetti terapeutici trovando la combinazione ottimale di questi farmaci che hanno punti di forza differenti. Stiamo cercando di trovare al più presto dei trattamenti efficaci per limitare o ritardare il più possibile le ondate di infezione al fine di evitare un’esplosione incontrollata dell’infezione.

Esiste sempre il pericolo di un’ondata successiva e la ripresa a pieno ritmo delle attività socio-economiche verso una nuova vita quotidiana ne aumenta naturalmente il rischio. Non possiamo sapere cosa accadrebbe fra una settimana se ciascuno di noi tralasciasse le dovute attenzioni. Se malauguratamente il numero dei contagi aumentasse rapidamente potremmo essere anche costretti a ricorrere a una seconda dichiarazione di stato di emergenza. Esporremo come procederemo in questo caso eventuale. Ad ogni modo, con la collaborazione dei cittadini, potremo evitare tale eventualità.

Nella seconda metà di febbraio abbiamo chiesto la chiusura totale delle scuole e l’autoregolamentazione per la sospensione degli eventi su vasta scala. Abbiamo chiesto grandi sacrifici ai cittadini ma siamo riusciti ad arginare la prima ondata dell’infezione che arrivava dalla Cina. Questo è quanto ipotizzato in base all’analisi del genoma effettuata dall’Istituto Nazionale delle Malattie Infettive. Ringraziamo tutti i cittadini per la collaborazione profusa.
E, grazie all’impegno di tutti in questo ultimo mese, stiamo riuscendo a contenere anche la seconda ondata proveniente dai paesi occidentali. Quanto ai numeri dei contagi e dei decessi rispetto alla nostra popolazione, fra i paesi del G7 stiamo contenendo a livelli decisamente più bassi di quanto non facciano i Paesi più industrializzati del mondo. Questi sono i fatti oggettivi provati da numeri concreti.

Tutto ciò è il risultato della collaborazione da parte di tutta la popolazione. Mi scuso per lo sforzo oneroso da sopportare. Posso immaginare come il prolungarsi di una vita fatta di restrizioni stia causando a tutti un enorme stress. Ma fino ad ora i nostri sforzi hanno sicuramente prodotto risultati positivi. Ora intraprenderemo una sfida estremamente ardua: prevenire la diffusione dell’infezione e allo stesso tempo riprendere a pieno ritmo le attività socio-economiche, costruire una nuova realtà quotidiana. Sono sicuro che con la collaborazione di tutta la popolazione potremo vincere questa sfida.

Da parte mia è tutto. Grazie