Conferenza stampa del Primo Ministro Shinzo Abe sull'epidemia da nuovo Coronavirus (25 maggio 2020)

2020/5/29

(Intervento di apertura)

Innanzitutto colgo l'occasione per pregare nuovamente per le anime di tutti coloro che hanno perso la vita a causa di questa malattia infettiva e rivolgo un sentito pensiero a tutte le persone che sono state contagiate.
 
Oggi revocheremo la dichiarazione dello stato di emergenza in tutto il Paese. Al momento in tutto il Giappone si registrano meno di 50 nuovi contagi e il numero di pazienti ospedalizzati, che in un certo momento era prossimo a 10.000, è sceso a meno di 2.000. Abbiamo valutato che negli ultimi tempi tutto il Paese è riuscito a rientrare nei criteri di revoca definiti estremamente rigorosi anche a livello internazionale. La decisione sarà presa dalla task force governativa dopo l'approvazione del Comitato consultivo.
 
A partire dal mese di marzo negli Stati Uniti e in Europa si è verificata un'esplosione incontrollata dei contagi. Più di 100.000 nuovi contagi vengono ancora confermati ogni giorno a livello mondiale e in alcuni Paesi è stato necessario prendere dei provvedimenti estremi come quello del lockdown per una durata superiore a due mesi.
 
In Giappone, pur dichiarando lo stato di emergenza, non è possibile imporre restrizioni obbligatorie sanzionabili come, ad esempio, la limitazione a uscire di casa. Ciononostante, con un metodo tipicamente giapponese, nel giro di un mese e mezzo siamo quasi riusciti a porre fine a quest'ondata. Penso che abbiamo davvero dimostrato quanto sia valido il modello giapponese. Vorrei esprimere la più sincera gratitudine a tutta la popolazione giapponese per la collaborazione accordataci, la perseveranza e la pazienza dimostrata.
 
Vorrei rivolgere il mio più sentito rispetto a tutti i professionisti del settore sanitario, quali i medici, gli infermieri, i collaboratori sanitari, i tecnici di ingegneria clinica, i tecnici della sanità pubblica e i tecnici di laboratorio che, con un fortissimo senso della propria missione, hanno fatto del loro meglio in un momento in cui il rischio di contagio era molto alto e in condizioni ambientali estremamente difficili. La risposta del Giappone all'epidemia rappresenta uno straordinario esempio a livello internazionale e venerdì scorso il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha elogiato gli sforzi compiuti dal Giappone. In Giappone siamo riusciti a limitare davvero al minimo il numero di rapporto tra i contagiati e decessi rispetto alla popolazione, anche nel confronto coi Paesi più sviluppati del G7. Gli sforzi compiuti fino ad ora stanno sicuramente producendo dei risultati e stanno attirando l'attenzione e le aspettative del mondo intero. E oggi faremo un grande passo avanti insieme con tutta la popolazione, per passare alla fase successiva alla revoca totale della dichiarazione dello stato di emergenza con l'obiettivo di costruire una nuova vita quotidiana. Da ora in poi, occorrerebbe una nuova mentalità!
 
Con le severe limitazioni all'attività socio-economica che abbiamo sperimentato fino ad ora, il lavoro e le nostre stesse vite non stanno più in piedi. Credo che per salvare delle vite umane sia ora necessario recuperare le attività socio-economiche quotidiane in nuovi modi. Gli eventi culturali e artistici come i concerti e gli spettacoli arricchiscono i nostri cuori e ci confortano. I migliori atleti svolgono un ruolo attivo facendoci sognare ed esaltare. Credo anche che molti siano impazienti che arrivi il giorno in cui potranno fare di nuovo del turismo in varie parti del Giappone.
 
Oggi ho anche illustrato un percorso concreto per recuperare gradualmente la routine quotidiana un po' a partire dal mese prossimo e un po' dal mese successivo, senza mai perdere di vista la situazione dell'infezione. Il mese prossimo ripartirà il baseball professionale. Al principio si svolgerà a porte chiuse, ma gradualmente aumenteremo il numero di spettatori. Per quanto riguarda i concerti e i vari eventi, contiamo di iniziare con circa 100 persone e di aumentare gradualmente fino a 1.000, 5.000 per arrivare a una capienza del 50%, tenendo sempre d'occhio la situazione dell'infezione. Tutte le attività riprenderanno a pieno ritmo con la premessa che saranno prese misure per prevenire la diffusione dell'infezione. Credo sia importante pensare non a limitare le attività perché esiste il rischio di contagio, ma piuttosto di cercare di capire come farle ripartire tenendo sotto controllo il rischio di contagio.
 
Per quanto riguarda le scuole, il Ministro dell'istruzione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia ha già fornito le linee guida per una ripresa delle attività scolastiche, come ad esempio la frequenza a scaglione. Le linee guida per la ripresa regolare delle attività economiche, che prevedono misure per prevenire l'infezione in più di 100 settori diversi, rappresentano una guida per una nuova vita quotidiana. Vorrei che tutti gli operatori economici vi facessero riferimento e che riprendessero le attività a pieno ritmo. Il governo sostiene inoltre il riavvio delle attività delle piccole e medie imprese, ivi inclusi i ristoranti cittadini, sovvenzionando al 100% le iniziative rivolte a istituire misure di prevenzione dell'infezione in linea con le linee guida, fino a un massimo di 1,5 milioni di yen.
 
Tuttavia, pur agendo nel pieno rispetto delle linee guida, il rischio di infezione non può essere azzerato. Dobbiamo prepararci ad avanzare per tentativi ed errori. Il cammino per ripristinare completamente la vita quotidiana tenendo sotto controllo l'infezione sarà lungo. Capisco e me ne dolgo che per tanti operatori economici che in questo preciso istante affrontano le massime difficoltà di gestione, prendere più tempo è una questione di vita o di morte.
 
Ciononostante si vede la luce. Si intravede la via di uscita. Supereremo insieme questo ripido sentiero verso la via di uscita, proteggeremo a tutti i costi le attività e l'occupazione e, sulla base di questa determinazione, dopodomani decideremo il secondo bilancio suppletivo. Sommandolo al precedente bilancio suppletivo, supereremo i 200 mila miliardi di yen. Proteggeremo l'economia giapponese da questa crisi che si verifica una volta ogni 100 anni con misure senza precedenti, nell'ordine del 40% del PIL, le più cospicue al mondo.
 
Sosterremo la gestione della liquidità con più di 130 mila miliardi di yen. Erogheremo fondi di capitale quali prestiti subordinati e partecipativi attraverso banche di investimento e fondi pubblici alle grandi aziende che guidano l'intero sistema economico, alle piccole e medie imprese che sostengono le economie regionali e a quelle che sono state la forza trainante della crescita con tecniche uniche, indipendentemente dalle dimensioni aziendali. Le banche regionali, gli istituti di risparmio e le cooperative di credito continuano a erogare prestiti a zero interessi e rimborso differito fino a 5 anni. Faremo del nostro meglio per fornire supporto a tutti coloro che ne hanno bisogno, il prima possibile e il più rapidamente possibile.
 
La settimana scorsa la Banca del Giappone ha deciso un nuovo programma di sostegno pari a 75 mila miliardi di yen per garantire il sostegno finanziario a queste società. Abbiamo inoltre annunciato la decisione insolita che in futuro il Governo e la Banca del Giappone continueranno a lavorare congiuntamente per intraprendere tutte le misure necessarie a risolvere la situazione. Investiremo un'ingente quantità di denaro in tutto il territorio nazionale e sosterremo pienamente il flusso di cassa delle aziende giapponesi. Inoltre, ridurremo con determinazione e tempestivamente gli oneri dei costi fissi per fare in modo che le attività continuino. Aumenteremo eccezionalmente le sovvenzioni per le spese del personale al livello più generoso al mondo, pari a 15.000 yen. Creeremo inoltre un sistema grazie al quale i soggetti che assumono potranno ricevere il denaro direttamente. Per ridurre l'onere dell'affitto sui negozi, creeremo un nuovo benefit massimo di 6 milioni di yen. Amplieremo il campo di applicazione dei benefit di continuità fino a un massimo di 2 milioni di yen, da usare liberamente, in modo che possano essere utilizzati anche da società di venture capital create quest'anno.
 
Per poter fornire agli operatori commerciali un supporto specifico in base alle circostanze locali, aumenteremo di 2 mila miliardi di yen sia  i prestiti ordinari che  quelli straordinari per il rilancio locale. Imboccando la strada verso una nuova vita quotidiana all'epoca del coronavirus, lanceremo le misure più potenti e incisive mai lanciate prima d'ora e ricostruiremo l'economia giapponese. Il rilancio economico continuerà a rappresentare la priorità dell'amministrazione Abe.
 
C'è tuttavia un punto che va sottolineato. Anche dopo la revoca della dichiarazione dello stato di emergenza il virus continuerà a circolare. L'aspetto più spaventoso di questo virus è che appena si abbassa la guardia il virus si diffonde e l'infezione si propaga immediatamente non appena si trascurano le misure di prevenzione. Potenziare le attività socio-economiche e allo stesso tempo prevenire completamente l'infezione è una sfida molto ardua, ed il pericolo di una nuova ondata è sempre in agguato.
 
Tuttavia, nell'ultimo mese la popolazione ha avuto paura del virus e ha collaborato nel mettere in atto i cambiamenti di comportamento necessari lavando frequentemente le mani e indossando le mascherine fuori casa, cosa che ora fa la maggior parte delle persone. I cassieri dei negozi adottano misure per evitare la concomitanza delle tre circostanze di rischio (luoghi affollati, scarsa ventilazione e contatti ravvicinati) chiedendo ad esempio ai clienti di mettersi in fila mantenendo la distanza tra le persone. Credo che continuando con questo nuovo stile di vita potremo evitare il peggio. Ringrazio per la collaborazione ristoranti, bar, discoteche, piano bar e locali notturni nel centro della città in cui le tre circostanze si sovrappongono significativamente e in cui sono stati confermati cluster di infezione. Con la collaborazione degli esperti, verso la metà del mese prossimo saranno pubblicate delle linee guida per queste attività e abbiamo in programma di supportare efficaci misure di controllo dell'infezione con sovvenzioni fino a 2 milioni di yen. Fino ad allora, vi prego di continuare a proteggervi.
 
Nonostante questi sforzi, se i nuovi contagi subiscono una nuova impennata, nel peggiore dei casi non si può escludere la possibilità di una seconda dichiarazione di stato di emergenza. Vorrei tuttavia evitare misure che limitino le attività socio-economiche, quale ad esempio l'invito a rimanere a casa. Ciò sarà possibile se si riduce significativamente il rischio di contrarre infezioni di gruppi di persone. A tal fine, è necessario potenziare ulteriormente le misure nei confronti dei cluster per poter individuare il prima possibile le persone contagiate. La chiave risiede nell'introduzione di un'applicazione per la verifica dei contatti. Si tratta di un'applicazione che può essere rilevante ai fini dell'attuazione di contromisure tempestive perché, grazie alle funzioni comunicative degli smart phone, avvisa automaticamente le persone che sono state in contatto per un certo periodo di tempo con persone che sono risultate positive, ovvero avvisa automaticamente tutti coloro che hanno un'alta probabilità di aver avuto un contatto importante.
 
Secondo uno studio e una simulazione pubblicata dall'Università di Oxford il mese scorso, se l'applicazione viene installata da circa il 60% della popolazione e si è in grado di mettere in collegamento i contatti per avere una conferma precoce, i risultati potrebbero essere significativi e permetterebbero di evitare il lockdown. Verso la metà del mese prossimo abbiamo in programma di introdurre in Giappone un'applicazione che non metta in pericolo i dati personali e che possa essere utilizzata in sicurezza. Vorrei che foste molti ad utilizzarla.
 
Allo stesso tempo continueremo a lavorare per potenziare il sistema dei test in modo da poter eseguire immediatamente gli esami se il medico lo ritiene necessario. Sebbene si sia già iniziato ad effettuare il test dell’antigene, per quanto concerne i tamponi PCR, oltre a fornire supporto ai laboratori privati aumenteremo la capacità di effettuare i tamponi utilizzando le apparecchiature disponibili nelle università. Potenzieremo anche il sistema per la raccolta dei campioni. Oltre agli ambulatori dedicati, con la collaborazione dell'Associazione medica abbiamo creato fino ad oggi circa 100 centri per i tamponi PCR in tutto il Paese e continueremo ad aumentare la capacità.
 
Aumenteremo il budget di oltre 2 mila miliardi di yen e, collaborando con i governi locali, lavoreremo per migliorare il sistema di erogazione delle cure mediche. Abbiamo designato nuove strutture sanitarie dedicate al coronavirus in tutto il Paese e continueremo a garantire un numero di letti adeguato in caso di nuova epidemia. In segno di gratitudine, vorremmo erogare un massimo di 200.000 yen di benefici a tutto il personale medico, il personale ospedaliero e infermieristico che lotta in prima linea questa battaglia contro il virus. Per quanto concerne i dispositivi di protezione personale quali mascherine ad alta protezione e camici, potenzieremo il sistema di distribuzione diretta da parte del Paese e controlleremo direttamente la situazione di circa 8.000 strutture dell'intero Paese grazie al web. Approfittando del fatto che la situazione si è stabilizzata, intendiamo accelerare i vari sforzi per prepararci ad affrontare la prossima ondata.
 
Se guardiamo a cosa succede nel mondo, vediamo che l'infezione continua a diffondersi. Date le circostanze, la task force governativa deciderà oggi di potenziare ulteriormente le misure alle frontiere. È negato l'ingresso a cittadini provenienti da più di 100 Paesi. Nell'attuale era di globalizzazione dell'economia, sospendere la circolazione delle persone provoca danni incommensurabili all'economia mondiale. A causa dei rigidi lockdown nei Paesi dell'Occidente, le attività economiche come quelle produttive ristagnano significativamente. Non potrà esserci un forte rilancio dell'economia giapponese senza un rilancio dell'economia mondiale. Seppure l'infezione rallenta in Giappone, non potrà esserci un reale controllo a meno che l'infezione non sia contenuta su scala mondiale.
Non dobbiamo concentrarci esclusivamente sul nostro Paese. Credo che un approccio autoreferenziale non possa risolvere alla base questo problema globale.
 
Tuttavia, non è la stessa situazione nei Paesi in cui l'infezione continua a diffondersi. Molti dei Paesi che hanno guidato la politica e l'economia mondiali sono ora impegnati in uno sforzo interno. Questa è la realtà. Non dovrebbe mai esserci una situazione che crea un gap. Ed è per questo che aderiamo fermamente a valori universali come la democrazia liberale, i diritti umani fondamentali e lo stato di diritto. E credo che dobbiamo lavorare mano nella mano con i Paesi che condividono questi valori per indirizzare le misure per la prevenzione di quest'infezione in modo libero e aperto.
 
In occasione del Summit dei Paesi del G7 che si riunirà il mese prossimo, intendo proporre la creazione di un pool di diritti di brevetto che permetta anche ai Paesi in via di sviluppo di utilizzare i farmaci e i vaccini contro questo virus in un contesto internazionale estremamente trasparente.
 
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione medica, negli ultimi mesi abbiamo lavorato per aumentare la produzione interna. Un'altra questione cruciale è quella della creazione di una solida catena di approvvigionamento a livello globale piuttosto che fare affidamento su un unico Paese. Credo che il Giappone abbia la responsabilità di utilizzare l'esperienza acquisita fino ad ora per esercitare la sua forte leadership nella lotta alle malattie infettive all'interno della comunità internazionale e costruire un ordine internazionale nell'era del coronavirus.
 
Vorrei chiedere la comprensione e la collaborazione di tutta la popolazione nella fase che seguirà la revoca della dichiarazione dello stato di emergenza.
 
Grazie per la vostra attenzione.