Conferenza stampa del Primo Ministro ABE (28/03/2020)

2020/3/28

Intervento di apertura

L'infezione da nuovo Coronavirus dilaga in tutto il mondo. Più di 500.000 persone sono state contagiate. Sebbene ci siano voluti più di 60 giorni perché il numero dei primi contagi arrivasse a quota 100.000, negli ultimi tempi aumenta nell’ordine di 100.000 nell’arco di due giorni e cresce a un ritmo esplosivo. In numerosi Paesi il numero di decessi aumenta ogni giorno nell'ordine delle centinaia e non si riesce a garantire l'assistenza medica necessaria al crescente numero di pazienti gravi. Il sistema sanitario è al collasso. Non si può pensare che questa situazione non ci concerna. Il Giappone potrebbe trovarsi a breve nella stessa condizione. A fronte di una crisi di tale ampiezza, chiedo a tutta la popolazione di essere estremamente vigilante.

Grazie all'operato degli esperti, delle strutture mediche e del personale medico, siamo riusciti fino ad ora a identificare l'infezione al suo stadio iniziale nei cosiddetti cluster, a controllarla e a contenerla. Al momento, tuttavia, il numero dei contagi, la cui catena di trasmissione non è nota, è in aumento soprattutto nelle aree urbane di Tokyo e di Osaka.  Fintantoché non si conoscono le vie di trasmissione non si può conoscere il numero esatto di contagi reali. Se si formasse una catena di trasmissione incontrollata, si potrebbe avere ovunque una propagazione veloce dell'epidemia.

Il 25 marzo il governatore di Tokyo, Koike, ha dichiarato che siamo in una fase critica rispetto alla possibilità di una propagazione incontrollata del contagio e ha chiesto alla popolazione di autoregolamentare le uscite serali e durante il weekend, unitamente ai quattro governatori di Chiba, Kanagawa, Saitama e Yamanashi, che hanno chiesto anche di collaborare autoregolamentando l'organizzazione di eventi e le uscite non indispensabili in luoghi affollati. Anche agli abitanti di Osaka e Kumamoto è stato chiesto di astenersi dall'uscire durante il weekend. Vi esorto anch'io a collaborare rispettando le indicazioni dei governi locali.

Sulla base delle stime di quanto avviene in Europa e negli Stati Uniti, con l'esplosione del contagio verso numeri ingestibili, il numero di persone infette aumenta di 30 volte nel giro di sole due settimane. Se così fosse, la nostra strategia di allontanare il picco cercando di ridurre al minimo la velocità di trasmissione si vanificherebbe immediatamente. Inoltre qualcuno potrebbe pensare che il numero di contagi da noi sia inferiore rispetto ai Paesi occidentali ma il numero di persone infette che vediamo oggi, tenuto conto del periodo di incubazione, è la fotografia dei contagi avvenuti circa due settimane fa.

Ciò significa che non possiamo sapere subito se l'esplosione del contagio è già in atto. L'aspetto più spaventoso di questa epidemia sta nel fatto che, quando sapremo il numero dei contagi fra due settimane, non sarà più possibile controllarne il tasso di incremento.  Bisogna continuare a combattere questo nemico con forza d'animo. In una tale situazione di crisi, abbiamo mobilitato le Forze di Difesa per aumentare drasticamente i controlli alle frontiere.

L'altro ieri il Consiglio dei Ministri ha deciso di istituire una task force governativa ai sensi dell’emendamento alla legge sui provvedimenti eccezionali. Una task force è stata istituita di conseguenza anche in tutte le prefetture. Facciamo tutto il possibile per evitare la propagazione dell'infezione in stretta collaborazione con i governi locali e ci organizziamo per anticipare il peggiore degli scenari.

Chiedo alla popolazione di astenersi dai viaggi inutili e non urgenti e di continuare a impegnarsi per evitare il più possibile il verificarsi delle tre condizioni per ridurre il rischio di trasmissione: evitare 1) spazi chiusi con scarsa ventilazione, 2) luoghi affollati, 3) conversazioni e vocalizzazioni ravvicinate.  Vi chiedo di impegnarvi ad evitare tutte le situazioni che rientrano in queste 3 condizioni: chiuso, affollato, ravvicinato.

Nel corso di questa settimana il Ministro dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia ha fornito le linee guida per riaprire la scuola a partire dal nuovo semestre. Si farà tutto il possibile per prevenire la diffusione dei contagi tra i bambini adottando in tutti gli istituti di istruzione le misure per evitare che si verifichino le tre condizioni, ad esempio aprendo le finestre in classe e garantendo una buona ventilazione. Per quanto riguarda la ripresa, la settimana prossima è in programma un nuovo incontro con il panel di esperti per avere dei riscontri da parte degli specialisti. È passato più di un mese da quando gli esperti hanno dichiarato che eravamo sull'orlo del baratro. Durante questo periodo abbiamo appreso delle cose, ad esempio le tre condizioni da rispettare, e la popolazione ha collaborato enormemente annullando, posticipando o riducendo di scala gli eventi programmati.  Ringrazio tutti per la collaborazione.

Probabilmente nell'ultimo mese in molti hanno vissuto una situazione di stress che potremmo definire un affaticamento da coronavirus e di autolimitazione. A causa dell’esplosione incontrollata del contagio, l’Europa e gli Stati Uniti sono stati costretti ad adottare misure drastiche quali l’isolamento delle città, il divieto di uscire di casa e la chiusura di tutte le attività commerciali ad eccezione di quelle che forniscono beni di prima necessità. Mi scuso profondamente per tutti questi inconvenienti, ma voglio che sappiate che lo facciamo per evitare di dover prendere tali misure.

Lo ripeto, il Giappone è diverso dall'Europa e dagli Stati Uniti e, al momento regge ancora, ma non possiamo abbassare la guardia perché la propagazione potrebbe avvenire da un momento all'altro. E se anche riuscissimo ad avere la fortuna di evitare l'esplosione incontrollata del contagio, in qualche misura la situazione di contenimento durerebbe per un periodo di tempo piuttosto lungo. Vi dico francamente che dobbiamo prepararci ad affrontare una lunga battaglia e chiedo a tutta la popolazione di continuare a collaborare per prevenire la propagazione dell'infezione.

In quanto governo cercheremo di rispondere alle preoccupazioni della popolazione nel più breve tempo possibile, utilizzando le competenze a livello mondiale per accelerare lo sviluppo di terapie e vaccini efficaci. Durante i recenti vertici in videoconferenza dei leader del G7 e del G20 si è molto insistito su questo punto sul quale tutti i leader hanno concordato. In Giappone è già iniziato uno studio di osservazione con la somministrazione di quattro farmaci. Tra questi l'Avigan, approvato per il trattamento dei pazienti affetti dalla nuova influenza e con effetti collaterali noti, è stato somministrato a dozzine di pazienti. È un farmaco che impedisce la proliferazione del virus e, secondo le segnalazioni ricevute, si è già rivelato efficace nel migliorare la sintomatologia. L'Avigan ha suscitato molto interesse all'estero. D'ora in avanti lavoreremo con i Paesi che lo desiderano per estendere le ricerche cliniche e iniziare ad aumentarne la produzione. Prevediamo inoltre di avviare la procedura necessaria per un'approvazione formale del farmaco per la cura della malattia da nuovo Coronavirus. Per quanto concerne il Remdecivir, sviluppato per il trattamento della febbre emorragica legata al virus Ebola, è stata avviata una sperimentazione clinica internazionale a partire da Giappone e Stati Uniti. Il Fusan, infine, quinto candidato promettente approvato per il trattamento della pancreatite, sarà d'ora in avanti oggetto di uno studio di osservazione e sarà somministrato a tutti pazienti che abbiano preventivamente espresso il proprio consenso.

Parallelamente anche le Università e le aziende private si stanno muovendo per sviluppare farmaci terapeutici e vaccini. Tutte le vie possibili saranno perseguite e il governo offrirà ampio supporto alle varie iniziative. In un momento in cui un'ansia e una paura incondizionata colpiscono non solo il Giappone ma il mondo intero, il Giappone spera di riuscire ad accendere la speranza con il potere della propria innovazione.

Si prenderanno inoltre misure drastiche per fronteggiare la grave situazione economica mai vista in cui versa attualmente il Paese. Ieri è stato approvato il bilancio per l'anno prossimo, permettendo di eseguire ininterrottamente a partire dal prossimo anno fiscale il bilancio per le prestazioni migliorate di sicurezza sociale come le cure mediche e infermieristiche, e il bilancio per l'istruzione superiore gratuita. Nei prossimi giorni sarà inoltre convocata la task force governativa per istruire le misure economiche di emergenza. Sebbene sia cosa piuttosto inusuale dopo il crollo di Lehman Brothers, per il prossimo anno fiscale sarà formulato un bilancio suppletivo che sarà sottoposto al Parlamento nel più breve tempo possibile. Si intendono mobilitare tutte le politiche, ivi incluse la riduzione delle imposte nazionali e locali e le misure finanziarie, per programmare la definizione e l'attuazione di un pacchetto di politiche vigorose senza precedenti.

Fino alla giornata di ieri, abbiamo ascoltato per sette volte le voci che si levano direttamente dal territorio e dalle regioni. Le varie iniziative di autolimitazione hanno avuto un impatto tremendo su tutta l'economia giapponese. Il mese prossimo le prenotazioni di autobus diminuiranno del 90% su base annua e il settore aeronautico sta già vedendo sfumare quasi il totale dell'utile operativo annuo. Anche in settori come quello alberghiero, alimentare e delle bevande, le vendite sono crollate in molti casi dell'80 o del 90%. Nell’ambito dell’industria musicale, sembra che con la cancellazione degli eventi le vendite registrino addirittura numeri negativi. In una situazione di cui non si possono prevedere gli sviluppi, ho sentito le grida di disperazione dei rappresentanti delle PMI secondo i quali si tratta di una questione di vita o di morte, ma ho sentito anche la loro determinazione a stringere i denti e a fare il possibile per sopravvivere a questo calvario. Il governo si impegna a sostenere queste situazioni difficili e a salvaguardare l'occupazione e i luoghi di lavoro a livello regionale.

In un momento così difficile abbiamo bisogno che il potere della cultura, dell'arte e dello sport portino sollievo. Il fuoco della cultura non deve mai estinguersi nonostante le difficoltà. Tuttavia, in un momento in cui è attribuita massima priorità alla prevenzione della propagazione dell'infezione, dobbiamo innanzitutto impegnarci ad attuare le misure che ci permettano di superare questa difficile situazione.

Abbiamo già preso misure audaci per sostenere finanziariamente le PMI con un rimborso del capitale a tasso zero, non garantito e dilazionato in un massimo di 5 anni. Questi prestiti a tasso zero saranno disponibili anche presso gli istituti finanziari privati.

Oltre ai prestiti abbiamo previsto anche un nuovo sistema di benefit per aiutare tutti a superare questo momento difficile. In considerazione della gravità della situazione attuale, sosterremo le PMI fornendo loro un supporto senza precedenti.

Per le famiglie che hanno visto il proprio reddito ridursi a causa della diminuzione delle attività lavorative e che potrebbero avere difficoltà di sussistenza, abbiamo già previsto dei fondi di sostegno di piccole dimensioni che potrebbero anche essere a fondo perduto, nonché il differimento del pagamento delle imposte e delle utenze. A ciò si aggiungerà una concessione audace dei benefit per vivere.

Il governo ascolterà le voci di tutti, valuterà tutte le situazioni e fornirà un supporto capillare.

Quando la propagazione dell'infezione si sarà arrestata e si saranno dissipate le preoccupazioni sociali, il Giappone ritroverà immediatamente la sua economia vincente. Intendiamo sostenere una rinascita vigorosa adottando misure coraggiose a breve termine per stimolare la domanda di viaggi, trasporti, ristorazione ed eventi e far sì che tutta la popolazione ritrovi il sorriso.

È quanto concordato in occasione del recente vertice dei leader del G20: una collaborazione a livello mondiale per attuare potenti politiche economiche e fiscali. Il Giappone, con un ruolo di guida della collaborazione a livello mondiale, continuerà a formulare misure di un'ampiezza inedita che supereranno i provvedimenti attuati all'epoca del crollo di Lehman Brothers.
 
Le Olimpiadi e le Paraolimpiadi di Tokyo 2020, che la popolazione era entusiasta di ospitare quest'estate, sono state inevitabilmente rimandate e si svolgeranno al più tardi la prossima estate. Sono profondamente dispiaciuto per tutti gli atleti che si sono impegnati duramente in previsione di quest'estate, ma chiedo la loro comprensione tenuto conto della situazione in cui versa il mondo intero.

La fiaccola olimpica, giunta in Giappone la settimana scorsa, continuerà ad essere accesa nel nostro Paese simbolizzando la speranza umana fino al giorno in cui potrà ripartire per la staffetta. La fiaccola simboleggia ora la luce della speranza che condurrà l'umanità fuori dal lungo e oscuro tunnel nel quale si trova. Desidero, insieme a tutta la popolazione, che le Olimpiadi e la Paraolimpiadi dell'anno venturo siano un enorme successo a testimonianza della vittoria dell'umanità sul nuovo Coronavirus.

Termina qui il mio intervento.
 
 

Sessione di domande e risposte

(Giornalista) Ieri è stato approvato il bilancio per il 2020 di 102.658 miliardi di yen: il più cospicuo registrato fino ad ora. Con la propagazione della malattia da nuovo Coronavirus e le preoccupazioni per il grave impatto sull'economia nazionale, nel partito al governo continuano ad aumentare le voci di coloro che chiedono ulteriori misure economiche e bilanci suppletivi.
Poco fa ha parlato di un bilancio suppletivo in tempi molto brevi. Crede che potrà essere compilato e presentato al Parlamento in aprile? E ancora, è corretto programmare delle manovre che sforano la spesa pubblica di 15 trilioni di yen e le misure economiche pari a 56 trilioni di yen attuate nel 2009 dopo lo shock di Lehman Brothers?
Può parlarci nello specifico delle misure, degli obiettivi e della portata e se, ad esempio, si intendono erogare dei benefici in denaro alle famiglie a reddito ridotto?
 
(Primo Ministro) Ieri è stato approvato il bilancio per l'anno prossimo. Intendiamo utilizzarne 26 trilioni di yen per attuare le misure economiche al più presto possibile. Sosterremo la politica e l'economia. L'impatto sull'economia giapponese nella sua totalità è stato devastante, ma queste politiche, sufficientemente forti da rispondere all'ampiezza dell'impatto, saranno attuate mobilizzando il sistema finanziario, creditizio e fiscale.
Dopo questa conferenza darò istruzioni per l’elaborazione delle misure economiche di emergenza e la formulazione di un bilancio suppletivo per poterle attuare. Prevedo di compilarlo entro i prossimi 10 giorni e di sottoporlo immediatamente al Parlamento. Credo che in questo momento sia necessario procedere velocemente. Perciò, sebbene non sia cosa facile, prevedo di compilarlo entro i prossimi 10 giorni e di sottoporlo immediatamente al Parlamento.
 
Ho parlato con molte persone individualmente e mi rendo conto che siano in molti a trovarsi in una situazione drammatica, a non disporre di denaro e di un flusso di cassa giornaliero. Molte piccole e medie imprese, liberi professionisti e auto imprenditori sono estremamente preoccupati per la sopravvivenza quotidiana. Come ho detto all'inizio, vorrei erogare benefici in contanti per permettere loro di continuare le attività e vivere serenamente.
Quando arriveremo nella fase in cui saremo riusciti ad arrestare la propagazione dell'infezione intendo lanciare un pacchetto di stimoli audaci e concentrati nel breve periodo per stimolare la domanda di viaggi, trasporti, ristorazione ed eventi per venire incontro a chi è stato gravemente danneggiato. E voglio puntare ad una inversione di marcia con una ripresa sostenuta per far tornare il sorriso in tutto il Paese.
Intendo prendere delle misure inedite, che eccedano o meno le misure attuate dopo il crollo di Lehman Brothers.
 
(Giornalista)
A proposito della propagazione della malattia da nuovo Coronavirus, oggi a Tokyo sono stati confermati più di 60 casi di contagio che è un record mai visto in un solo giorno e la richiesta di autolimitare le uscite sta avendo un profondo impatto sull'economia.  Lei ha riconosciuto che ci troviamo in una situazione limite. Conferma che ci avviamo verso uno stato di cose in cui il governo potrà essere costretto a dichiarare lo stato di emergenza? E ancora, se la situazione non è tale da giustificare la proclamazione dello stato di emergenza, quali sono le condizioni specifiche, in termini di casi di contagio e di impatto sull'economia, ad esempio, che soddisfano i requisiti per una futura dichiarazione dello stato di emergenza?
La comprensione e la collaborazione da parte della popolazione sono cruciali per sopravvivere a questa difficile situazione. A seguito della pubblicazione del memorandum del funzionario dell'ufficio del Ministero delle Finanze della regione del Kinki che ha perso la vita a causa del problema con la Moritomo Gakuen, il Primo Ministro ha dichiarato in Parlamento di sentire il peso di una grossa responsabilità che potrebbe danneggiare la fiducia da parte della popolazione. Per recuperare tale fiducia non è forse necessario procedere ad un riesame delle responsabilità istituendo ad esempio il comitato di soggetti terzi richiesto dalla famiglia della vittima?
 
(Primo Ministro) Mi ha posto due quesiti. Per quanto riguarda il primo, il numero di nuovi casi di contagio è in aumento in Giappone, soprattutto nelle aree urbane, insieme al numero di casi di contagio la cui origine non è nota. Sappiamo anche che ci sono state molte segnalazione di sospetta importazione del contagio dall'estero. Il 25 marzo sono stati confermati a Tokyo più di 40 casi di infezione, il dato più alto fino ad ora, e ho sentito dire che il numero è in aumento.
A fronte di ciò nel corso della settimana il Governatore Koike, insieme ai governatori delle quattro prefetture vicine, ha chiesto alla popolazione di collaborare limitando le uscite serali e nei giorni festivi. Sono consapevole che una situazione simile è al limite della dichiarazione dello stato di emergenza.
Nella fase in cui oggi ci troviamo non è stato dichiarato lo stato di emergenza, ma è evidente che resistiamo a fatica e che continuiamo ad essere al limite. A causa di una crisi di tale ampiezza, ieri il Gabinetto ha deciso di istituire la task force prevista dall'emendamento alla legge sui provvedimenti eccezionali. Una task force è stata istituita di conseguenza anche in tutte le prefetture. Faremo tutto il possibile per evitare la propagazione dell'infezione in strettissima collaborazione con i governi locali e ci organizziamo per anticipare il peggiore degli scenari. Chiedo alla popolazione una collaborazione ancora maggiore.
 
Per quanto riguarda l'affare Moritomo, è estremamente doloroso che una persona che ha diligentemente svolto il suo dovere giorno dopo giorno abbia perso la vita. Prego per la sua anima e rinnovo le mie condoglianze alla famiglia.
Sono perfettamente consapevole delle mie responsabilità in questa faccenda in quanto capo del Governo e me ne scuso profondamente. La falsificazione (di documenti) è qualcosa che non dovrebbe mai succedere e credo sia necessario evitare accuratamente che accada di nuovo.
Come ho già spiegato in Parlamento, il Ministero delle Finanze ha condotto indagini approfondite sotto la guida del Ministro Aso, così come le autorità investigative. Indipendentemente da questo problema specifico, dobbiamo in ogni caso adempiere alle nostre responsabilità della spiegazione nei confronti dei cittadini. Questo affare rappresenta una questione spinosa che affronto con la massima serietà. Farò del mio meglio affinché una cosa simile non si ripeta più.
 
(Giornalista) Ho una domanda riguardo al pacchetto di misure economiche. Credo che ci sia preoccupazione per la sospensione delle assunzioni, soprattutto in settori quali quello del turismo e della ristorazione. Per evitare una perdita importante di posti di lavoro a causa del nuovo Coronavirus, pensa di attuare misure drastiche per incrementare il tasso di sovvenzione e ampliare la portata dei sussidi all'occupazione destinati alle aziende, non solo per i dipendenti regolari ma anche per quelli non regolari?
Per quanto concerne poi i benefici in denaro che ha menzionato durante il suo intervento, vorrei chiederle qual è l'ordine di grandezza, se sta pensando di distribuirli a tutta la popolazione o chi ne potrebbe beneficiare.
 
(Primo Ministro) Innanzitutto, la missione primaria dell'amministrazione Abe è quella di proteggere l'occupazione. Abbiamo lavorato sodo per creare nuovi posti di lavoro e negli ultimi 7 anni ne abbiamo creati più di 4 milioni. E in un periodo così drammatico è nostro dovere proteggere l'occupazione. Sulla base dell'esperienza vissuta all'indomani del crollo di Lehman Brothers, dobbiamo continuare a garantire i posti di lavoro per le piccole e medie imprese ed i piccoli imprenditori che sono coloro che soffrono di più.
Per cui, a partire da aprile, per tutte le aziende che manterranno i posti di lavoro senza procedere ai licenziamenti, che si tratti di dipendenti regolari o non regolari, il tasso di sovvenzione dei sussidi all'occupazione sarà innalzato al 90% per le PMI e al 75% per le grandi imprese. Continueremo a fare il possibile per mantenere i posti di lavoro, che sono la cosa più importante per la popolazione giapponese.
 
Erogheremo benefici in denaro indirizzate non solo a chi ha una riduzione del reddito ma anche, come ho detto all’inizio, ai piccoli imprenditori e alle piccole e medie imprese, affinché possano continuare le attività.
Mi si chiede se intendiamo erogare benefici a tutta la popolazione. Anche all'epoca del crollo di Lehman Brothers abbiamo erogato indennità e, sulla base di quell'esperienza e dei risultati ottenuti, credo che dobbiamo fissarci in qualche misura quello stesso target e attuare misure coraggiose.
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(Moderatore) Prego, la prossima domanda.
 
(Giornalista) Le Olimpiadi e le Paraolimpiadi di Tokyo sono state rimandate di un anno, ma immagino che potranno svolgersi solo se l’infezione da nuovo Coronavirus sarà stata arrestata. Il Primo Ministro ha affermato poc'anzi che si prepara ad una lunga battaglia, ma credo che anche in un conflitto lungo debba esserci una via d'uscita. Penso che si dovrebbe indicare come via d'uscita la prospettiva o l'obiettivo della fine. Cosa ne pensa?
Qualcuno ha osservato che il rinvio ha reso il programma politico più fluido. Il prossimo autunno scadranno sia il Suo mandato come Presidente dell'LDP che il mandato dei membri della Camera bassa. Cosa pensa in merito alle Olimpiadi e alla decisione di sciogliere la Camera bassa? La fine dell'infezione ne rappresenterà un prerequisito? E, nel caso in cui l’epidemia venisse arrestata, la decisione potrà avvenire anche nel corso dell'anno?
 
(Primo Ministro) Innanzitutto ho concordato con Bach che le Olimpiadi si svolgeranno al più tardi l'estate prossima. Nel recente vertice dei leader del G20 il giudizio e la decisione di rinviare le Olimpiadi circa un anno sono stati lodati e supportati con una dichiarazione congiunta. D'altro canto, chi può dire quando finirà questa battaglia contro il Coronavirus e se finirà? Immagino che al momento nessun Capo di Stato al mondo abbia la risposta. Purtroppo non abbiamo la risposta. Allo stesso tempo, affinché le Olimpiadi si possano svolgere, non solo il Giappone ma il mondo intero dovrà trovarsi nella stessa condizione.
Quindi, come ho sostenuto con forza nei recenti vertici del G7 e del G20, dobbiamo concentrarci innanzitutto sullo sviluppo di farmaci per terapie e vaccini. E come ho detto poco fa, il Giappone sta già avanzando abbastanza nella sperimentazione clinica per quanto riguarda i farmaci. Parallelamente ci stiamo affrettando a cercare di sviluppare un vaccino di concerto con la comunità internazionale, attraverso CEPI (Alleanza per l'innovazione delle misure contro le malattie infettive) e GAVI (Gavi Vaccine Alliance). Credo che potremo avere una qualche prospettiva della fine solo quando avremo fatto dei passi avanti in queste direzioni.
Poi mi ha chiesto del programma. Senza dubbio l'anno prossimo il mio mandato come presidente dell'LDP arriverà a scadenza, come anche quello della Camera bassa. In questo momento non voglio pensare a queste questioni. Voglio concentrarmi sulla battaglia contro questa malattia infettiva.
 
(Giornalista) Ho una domanda sulla riapertura delle scuole.  Lei ha accennato che vuole ascoltare il parere del panel di esperti che si riunirà la settimana prossima, ma il Ministro della Pubblica Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia ha già indicato che, in linea di principio, ha in programma di riaprire le scuole per l'inizio del nuovo anno scolastico. Il Primo Ministro ha anche detto di prepararsi a una lunga battaglia. Crede che il programma di riapertura delle scuole, in linea di principio, possa subire delle modifiche sulla base dei pareri del panel di esperti?
 
(Primo Ministro) La situazione del Coronavirus cambia di giorno in giorno. Penso quindi che sia qualcosa a cui dovremo pensare sul momento, in base alla situazione. Sono in gioco la salute e la vita dei bambini e delle scuole. Dovremo essere molto cauti, soprattutto in occasione della ripresa.
Sulla base dei pareri degli esperti che si sono riuniti il 19 marzo, ho incaricato il governo di elaborare delle linee guida per la riapertura delle scuole a partire dal prossimo semestre presupponendo l'applicazione della massima cautela. Il Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia ha appena fornito le linee guida per la riapertura della scuola di cui vi ho parlato all'inizio, ma lo ripeto, prima di riaprire le scuole, voglio discuterne con gli esperti. Al momento della discussione con gli esperti ci troveremo già in uno stadio diverso. Perciò voglio fare una nuova valutazione quando saremo in quella fase e in base alla situazione delle singole regioni, delle aree urbane e non urbane. La situazione a Tokyo è molto critica, ma ci sono zone in cui non si sono verificati ancora casi di contagio. Voglio ascoltare il parere degli esperti in merito al da farsi in queste zone. Per il momento ci prepariamo alla ripresa delle attività scolastiche dopo la chiusura simultanea in tutto il Paese. E decideremo sulla base delle valutazioni e delle raccomandazioni degli esperti.
  
(Giornalista) La popolazione ha risposto alle richieste fatte fino ad ora, ma non si è ancora parlato dei risarcimenti o delle indennità per le perdite che ne sono conseguite. Ad esempio, il 26 febbraio, se non erro, ha chiesto l'autoregolamentazione degli eventi culturali e sportivi. È trascorso già un mese, l'autoregolamentazione è stata prorogata e la situazione è diventata drammatica. Si dice che la cultura e l'arte, a differenza dell'acqua del rubinetto, una volta spremute non escono più pur aprendo i rubinetti. E non è solo questo. Si è anche impedito il K-1 perché non si parlava di denaro. Non si potrebbe presentare un piano di compensazioni o indennità al momento delle richieste? Prima ha detto che saranno erogati dei benefici in denaro, ma non si può deciderne l'erogazione quando c’è una risposta alle richieste? Questa è la mia domanda.
 
(Primo Ministro) Discutiamo da un po' sull'oggetto della sua domanda anche in seno al Governo. Ne abbiamo iniziato a parlare sin dall'inizio, dallo stadio in cui abbiamo avanzato le richieste, e in realtà, abbiamo anche ascoltato le voci delle persone che si sono ritrovate con un reddito negativo per la cancellazione dell’evento, accaduta in questa situazione. Come ho detto durante il mio intervento di apertura, sono perfettamente convinto che la cultura, l'arte e lo sport siano estremamente importanti e che, se lasciamo spegnere questa luce, sarà difficile riaccenderla. Ma poiché è difficile compensare le perdite con il gettito fiscale, stiamo riflettendo sugli altri possibili modi di compensazione.
Come ho accennato prima esistono i prestiti a tasso zero, non garantiti e invariati per 5 anni a sostegno di chi è in grande difficoltà per problemi di flusso di cassa, ma ho sentito dire che non è facile uscire da tale difficoltà anche se venga utilizzato un nuovo prestito. Voglio quindi valutare la possibilità di erogare dei benefici anche a questi soggetti.
 
(Moderatore) prego, la prossima domanda. Alzate la mano per favore
 
<Compileremo un bilancio suppletivo>
(Giornalista) A proposito del futuro pacchetto di misure economiche la cui formulazione verrà istruita oggi, vorrei una conferma del fatto che non presuppone una dichiarazione di emergenza e chiedo se, nell'eventualità di una futura dichiarazione di emergenza, sarà necessario formulare ulteriori misure economiche. Vorrei inoltre sapere che danni economici si prevedono in caso di dichiarazione dello stato di emergenza.
 
(Primo Ministro) Dunque, mi ha chiesto innanzitutto se questo è il bilancio nell'ipotesi di uno stato di emergenza. Si. Ad esempio, per quanto riguarda il sistema sanitario, intendo preparare il Paese al peggiore degli scenari e voglio utilizzare il budget per procedere con la preparazione del sistema sanitario. Intendo rispondere alla situazione utilizzando queste misure, il bilancio per il prossimo anno fiscale e quello per le misure successive.
Inoltre, come ho già detto prima, c'è un nuovo schema di benefici che vorrei utilizzare per rispondere a una situazione così drammatica. Se il momento verrà si potrà dire che sarà destinato alla gestione di tale circostanza. Dal momento che stiamo lavorando al bilancio suppletivo, voglio incorporarlo per organizzare una risposta adeguata ad una simile evenienza.
 
(Giornalista) Ho una domanda in merito alla vita della popolazione e in particolare al fatto che non ci sono ancora mascherine. Inoltre, ieri si sono viste lunghe file ai supermercati in seguito alla richiesta di autoregolamentazione. Oggi la situazione è migliorata un po', ma credo che rifletta l'ansia della popolazione.
Ad esempio, il Primo Ministro ha detto che voleva evitarlo, ma vorrei chiedere se in futuro il governo potrebbe decidere di interrompere i servizi di logistica o decidere di impedire alla popolazione di uscire.
 
(Primo Ministro) Per quanto riguarda le mascherine, come tutti sanno, dipendiamo quasi per l’80% dalla produzione cinese. Stiamo chiedendo aiuto a molte aziende giapponesi e stiamo erogando contributi a quelle che iniziano a produrre mascherine, ad esempio la Sharp, un'azienda la cui produzione non aveva assolutamente nulla a che fare con la produzione di mascherine. La Sharp ha avviato una produzione regolare di mascherine e, grazie al suo impegno, questo mese ci sarà una fornitura su larga scala di più di 60 mila pezzi. Con la fornitura di più di 600 milioni di pezzi, garantiamo un volume di approvvigionamento che supera la domanda media. Il mese prossimo saranno fornite oltre 700 milioni di maschere grazie a un ulteriore aumento della produzione e a una maggiore importazione.
È vero tuttavia che l'offerta non tiene il passo perché l'infezione sta creando una domanda molto più elevata del solito causando gravi disagi alla popolazione. Utilizzeremo anche le successive misure economiche e continueremo ad impegnarci per aumentare ulteriormente la produzione e ne garantiremo la fornitura alle strutture che ne hanno particolarmente bisogno.
Abbiamo garantito più di 15 milioni di mascherine ad uso medico alle strutture sanitarie di tutto il Paese. Abbiamo già distribuito oltre 2 milioni di mascherine alle strutture mediche di 17 prefetture e dello Hokkaido e entro la prossima settimana saremo in grado raggiungere tutte le prefetture. Inoltre, poiché ce ne sarà bisogno anche in futuro, ad aprile assicureremo e distribuiremo altri 15 milioni di pezzi.
Prevediamo inoltre di distribuire maschere in tessuto alle case di cura e alle case di riposo e ne sono già stati consegnati 150.000 pezzi nella prefettura di Aichi. Entro la metà della settimana prossima avremo assicurato oltre 20 milioni di pezzi e ne distribuiremo sequenzialmente il numero necessario al personale e agli utenti di 50.000 strutture su tutto il territorio nazionale.
Tenuto conto della riapertura delle scuole abbiamo inoltre previsto 11 milioni di pezzi da destinare alle scuole elementari e medie del Paese. Secondo un calcolo approssimativo abbiamo circa 9 milioni di studenti delle scuole elementari e medie, ma garantiremo 11 milioni di maschere di tessuto affinché ne possano beneficiare anche gli insegnanti. Le distribuiremo verso aprile. Come sapete queste maschere in tessuto possono essere riutilizzate dopo essere state lavate con un detergente, non sono delle maschere usa e getta e possono essere usate più volte. Credo sia questa la chiave per rispondere a una domanda in rapida crescita. Per aprile è prevista la produzione di oltre 100 milioni di maschere in tessuto che intendiamo distribuire su vasta scala a tutti coloro che ne hanno bisogno, nell'ottica della prevenzione della propagazione del contagio.
Per quanto riguarda l'isolamento, guardiamo ad esempio alla Francia. Non si tratta di imporre e punire con sanzioni quanto piuttosto di rispondere ad esempio all’appello del governatore locale. Credo che sarà necessaria una forte collaborazione.
 
(Giornalista) Vorrei avere conferma in merito a una questione relativa alla riapertura delle scuole. Il primo punto è il seguente. Secondo quanto ha detto poc'anzi, la settimana prossima prenderà una decisione dopo aver ascoltato ancora una volta il parere degli esperti. È corretto pensare che la decisione di riaprire le scuole potrebbe mutare in base al giudizio degli esperti? In secondo luogo, in seno al partito al potere ci sono opinioni diverse in merito all'importo dei benefici in denaro. Cosa ne pensa il Primo Ministro? Un'ultima domanda ancora. In una precedente conferenza stampa ha accennato alla possibilità di una riduzione dell'imposta sui consumi. Cosa ne pensa in questa fase?
 
(Primo Ministro) Mi ha posto tre domande. Per quanto riguarda la riapertura delle scuole le cose possono cambiare fino all'ultimo momento. Se guardiamo anche agli Stati Uniti e all'Europa vediamo che le cose possono cambiare molto rapidamente, nel giro di 3 o 4 giorni. Nell'arco di una settimana il numero di casi di contagio è passato rapidamente da 70–80 a 400 o 500 e poi oltre a 1000. La decisione non può essere considerata vincolante. Ci baseremo fino all'ultimo momento sul giudizio degli esperti. Ci potranno dunque essere dei cambiamenti.
 
Per quanto riguarda i benefici non posso ancora pronunziarmi sull'ammontare, ma come ho già detto, durante questo periodo faremo le nostre valutazioni. E ovviamente ci pronunceremo a riguardo quando sarà arrivato il momento. Non ne ho ancora discusso approfonditamente con il partito di governo. Se devo essere sincero, mentre ascolto le domande, ho la sensazione che la vita stessa abbia smesso di scorrere. Ad esempio, l'inbound è stato un grande motore di crescita durante l'amministrazione Abe. Poiché coloro che hanno creato questo motore hanno visto crollare il proprio reddito e hanno già esaurito quasi del tutto la liquidità, dobbiamo continuare a mantenerne in vita le attività. È per questo che immagino dei benefici cospicui.
 
Per quanto riguarda l'imposta sui consumi la risposta è un po' lunga, ma in una società in rapido invecchiamento è assolutamente necessaria per poter promuovere una riforma del sistema di sicurezza sociale intergenerazionale, dai giovani agli anziani. Ed è per questo che è stata aumentata.
Per quanto concerne l'attuale politica economica ci sono molti dibattiti in seno al partito, ma deve essere efficace. Dal questo punto di vista, e ovviamente ci sono anche coloro che insistono sull’ efficacia, penso a qualcosa che abbia il più possibile degli effetti immediati.
Voglio programmare un pacchetto di misure drastiche per proteggere la vita della popolazione che includano anche l'istituzione di un sistema di pagamento in contanti per chi versa in situazioni estremamente critiche. Inoltre, come ho già detto, voglio porre in essere misure audaci e concentrate nel breve periodo per stimolare la domanda mettendo a fuoco i settori più colpiti, come quello dei viaggi, dei trasporti, della ristorazione e degli eventi. Voglio attuare misure di sostegno efficaci e direttamente accessibili a chi versa in situazioni critiche.
 
(Giornalista) Ha accennato che il Giappone si trova in una situazione al limite. Mi piacerebbe conoscere il parere personale del Primo Ministro. Voci oltreoceano esprimono dubbi circa il contenimento in Giappone, dubbi che l'infezione si stia effettivamente propagando in modo sommerso. Lo hanno riferito anche i media. Non vengono soppressi subito questi dubbi perché il Giappone fa effettivamente un numero insufficiente di tamponi. Vorrei dunque sapere perché crede che ci troviamo in una situazione al limite. Per farla breve, il Giappone è vicino alla Cina, le restrizioni agli ingressi dalla Cina sono state ritardate rendendo le cose più difficili. A ciò si aggiunge il fatto che anche le restrizioni all'ingresso dai Paesi stranieri hanno preso troppo tempo. Tuttavia, se il Giappone riesce a contenere meglio degli Stati Uniti e dell'Europa, potrebbe darsi che si tratti di un miracolo? Cosa ne pensa, perché il Giappone sta riuscendo a contenere? Le sarei grato se potesse dirmi se è il giudizio degli esperti oppure se è il parere personale del Primo Ministro. Grazie.
 
(Primo Ministro) Non credo che il Giappone abbia ritardato a negare l'ingresso ai viaggiatori provenienti dalla Cina, da Wuhan, da Hubei e da Zhejiang. Alcuni Paesi hanno negato l'ingresso ai viaggiatori provenienti da tutta la Cina, ma il Giappone non è arrivato così in ritardo. Anche per quanto riguarda la Corea del Sud, credo che il Giappone sia stato il primo ad attuare le misure alle frontiere per gli ingressi da Daegu e dalle aree circostanti. Non credo affatto che siamo arrivati in ritardo.
Quindi ora si dice che il numero di casi di contagio in Giappone è inferiore rispetto a quello di Stati Uniti e Europa e che si fanno pochi tamponi. Certamente non si fanno molti tamponi PCR e io stesso chiedo quasi ogni giorno al Ministro della Salute, del Lavoro e del Welfare di fare in modo che i medici effettuino i tamponi tutte le volte che lo ritengano necessario. In alcuni giorni il numero è particolarmente basso. Chiedo dunque di fare il maggior numero possibile di test.
E si parla della possibilità che il Giappone stia nascondendo i casi. Credo che non sia così. Ad esempio, sebbene il numero di tamponi PCR sia basso, non si può dire che il numero di decessi sia alto. Per quanto riguarda il numero di decessi, c'è chi si chiede se i decessi per polmonite non siano in realtà dovuti al Coronavirus, ma gli esperti e io stesso ci siamo accertarti che non si è trattato di Coronavirus. Ho fatto anche io queste osservazioni. Si fanno pochi tamponi PCR? Le persone che si ammalano di polmonite eseguono sempre una TC. Se dalla TC emerge una polmonite interstiziale c'è il forte sospetto di un caso di coronavirus. E in tal caso si esegue sempre il tampone PCR. Quindi, se non emerge una polmonite interstiziale ma, ad esempio, una polmonite batterica, si può affermare che il decesso non è dovuto al Coronavirus. Grazie a queste spiegazioni mi sono convinto che i decessi a causa di una polmonite di tipo diverso da quella causata dal Coronavirus, non sono dovuti al Coronavirus.