La Sede
2022/12/1


LA SEDE
Villino Rudinì
La progettazione dell’attuale sede dell’Ambasciata è iniziata nel 1904, per opera dell’architetto Ernesto Basile su commissione di Antonio Starabba (Palermo, 6 aprile 1839 – Roma, 7 agosto 1908), Marchese di Rudinì, il quale la utilizzò come propria residenza romana dopo essersi ritirato dalla vita politica che lo aveva portato ad essere per due volte Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia dal 6 febbraio 1891 al 15 maggio 1892 e dal 10 marzo 1896 al 29 giugno 1898.
Il villino restò proprietà degli eredi del Marchese finché non venne acquistato dal Giappone divenendo l’attuale sede dell’Ambasciata in Italia.
Stile
L’edificio è composto da tre piani fuori terra più un piano seminterrato e un attico. Esternamente mantiene le caratteristiche dell'architettura monumentale post-risorgimentale di ispirazione classica, in particolare rinascimentale, con molte decorazioni in stile liberty di cui il suo progettista fu massimo esponente. L'influsso del liberty emerge nel disegno squadrato delle bifore dell'attico e negli elementi decorativi dello stesso, soprattutto nel fregio che si estende per tutto il perimetro dell'edificio. Anche gli elementi decorativi delle cornici delle finestre, del portico, dell'inferriata e della cancellata esterna, rimandano agli stilemi floreali dell'arte nuova.
L’architetto
L’edificio fu progettato dall’architetto Ernesto Basile (Palermo, 31 gennaio 1857 – Palermo, 26 agosto 1932). Figlio d’arte, fu uno dei massimi esponenti del liberty palermitano portando a termine la costruzione del Teatro Massimo iniziata da suo padre Giovan Battista Filippo. Restò in Sicilia per tutta la vita pur mantenendo rapporti lavorativi anche con Roma dove progettò diverse dimore signorili nonché l’ala nuova di Montecitorio con l’aula della Camera dei deputati.
Curiosità
A Villa Rudinì fu girato il film Il portiere di notte (1974) della regista Liliana Cavani che, nel 1975, ricevette due nomination al più antico premio cinematografico italiano, il Nastro d’argento, come miglior regista e migliore sceneggiatura.
Villino Rudinì
La progettazione dell’attuale sede dell’Ambasciata è iniziata nel 1904, per opera dell’architetto Ernesto Basile su commissione di Antonio Starabba (Palermo, 6 aprile 1839 – Roma, 7 agosto 1908), Marchese di Rudinì, il quale la utilizzò come propria residenza romana dopo essersi ritirato dalla vita politica che lo aveva portato ad essere per due volte Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia dal 6 febbraio 1891 al 15 maggio 1892 e dal 10 marzo 1896 al 29 giugno 1898.
Il villino restò proprietà degli eredi del Marchese finché non venne acquistato dal Giappone divenendo l’attuale sede dell’Ambasciata in Italia.
Stile
L’architetto
L’edificio fu progettato dall’architetto Ernesto Basile (Palermo, 31 gennaio 1857 – Palermo, 26 agosto 1932). Figlio d’arte, fu uno dei massimi esponenti del liberty palermitano portando a termine la costruzione del Teatro Massimo iniziata da suo padre Giovan Battista Filippo. Restò in Sicilia per tutta la vita pur mantenendo rapporti lavorativi anche con Roma dove progettò diverse dimore signorili nonché l’ala nuova di Montecitorio con l’aula della Camera dei deputati.
Curiosità
A Villa Rudinì fu girato il film Il portiere di notte (1974) della regista Liliana Cavani che, nel 1975, ricevette due nomination al più antico premio cinematografico italiano, il Nastro d’argento, come miglior regista e migliore sceneggiatura.