1) 150 anni: l'inizio


L'origine del centocinquantesimo anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia risale alla stipula del Trattato di Amicizia e di Commercio, avvenuta il 25 agosto 1866 (sedicesimo giorno del settimo mese del secondo anno dell'era Keiō, secondo l'antico calendario giapponese). A siglare il Trattato per parte giapponese furono il Commissario per gli affari esteri e Signore della provincia di Hyūga, Shibata Takenaka, il Signore della provincia di Kai, Asahina Masahiro, e l'Ispettore Ushigome Chūzaemon. Per l'Italia firmò il trattato l'allora capitano di fregata Vittorio F. Arminjon, inviato del Regno d'Italia. Con l'entrata in vigore del Trattato, il primo gennaio del 1867, prese avvio il commercio di sanranshi (cartone di seme-bachi), che giovò ampiamente sia all'Italia, la cui bachicoltura versava in grave crisi a causa di una malattia dei bachi, sia al Giappone che intendeva avvalersi del commercio per sviluppare la propria industria.