Eterne stagioni. Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei


Data:
10 luglio – 25 settembre 2016, Vittoriale degli Italiani, Gardone (BS)
Fine novembre – dicembre, Galleria Nobili, Milano
11 febbraio – 2 aprile 2017, Palazzo Monferrato, Alessandria

Luogo: Gardone (BS), Milano, Alessandria

Programma: In tempi in cui la cultura occidentale si è molto accostata a quella orientale – e giapponese in particolare – questa mostra vuole coinvolgere il pubblico, in una singolare esperienza estetica che propone un inusuale dialogo e confronto tra una collezione di antichi paraventi giapponesi e la sensibilità delle ricerche nelle opere di artisti contemporanei. I Byōbu (cosi si chiamano in Giappone i paraventi tradizionali), grandi capolavori dell’arte degli artigiani del passato, fragili e allo stesso tempo robusti, essenziali e al contempo preziosamente poetici e lirici, sono parte integrante della cultura quotidiana tradizionale giapponese, popolano da secoli le abitazioni, suddividendo spazi, creando ambienti, generando ritmi, aprendo visioni e illustrando i significati di storie e miti. La loro effimera delicatezza si sposa con la rarefatta perfezione formale delle loro realizzazioni e testimonia quella carica di concentrato sapere proprio della sensibilità culturale del Paese del Sol Levante. Se l’estetica artistica di questi oggetti, che, ricordiamo, erano e sono di uso quotidiano, impone immagini sobrie e contenuti carichi di elementi e letture simboliche, questa stessa tensione sensibile viene altrimenti intercettata, nella cultura occidentale, dalle posizioni dell’Arte Minimalista e Concettuale. Non a caso, infatti, molti artisti che hanno avuto modo di ammirare questi oggetti hanno sentito un forte richiamo con la loro ricerca poetica e ne hanno percepito intime affinità e convergenze. L’idea della mostra nasce, quindi, da un correlato interesse di artisti contemporanei verso questo tipo di arte e, non solo, anche da una proposta critica di verifica delle motivazioni interne che generano e stimolano questi collegamenti e connessioni artistico-culturali. Il progetto vuole essere motivo di ricerca sperimentale, di azzardo visivo che porta l’arte antica di un paese lontano ad essere re-interpretata da maestri attuali – italiani, giapponesi ed europei – a testimoniare come, in fondo, le distanze e i confini delle culture non sono mai così profondi e separati. Lo spirito immaginativo e visionario dell’Uomo sarà il vero elemento chiave, il cuore della mostra: sarà questo a favorire le motivazioni e le indicazioni per un’apertura più consapevole anche per il pubblico che, richiamato dalla curiosa attrazione per questi oggetti, vivrà un’esperienza formativa di forte impatto. Il Bello, sentito attraverso culture differenti, tra passato e presente, lascerà il segno nel ricordo, per una mostra che, sperimentale e forse audace, per la sua profonda qualità poetica saprà conquistare i suoi spettatori, rendendoli protagonisti unici della visione finale, testimonianza questa consegnata loro dall’arte antica dei maestri giapponesi e dagli interpreti dell’arte del nostro tempo. Questo progetto vuole configurarsi come un unicum che, per la prima volta, non separa ambiti e contesti, ma unisce e avvicina, tanto la sfera culturale, quanto quella dell’esperienza umana.

Lingua: Italiano (traduzioni in giapponese e inglese)

OrganizzatoreFONDAZIONE RAFFAELE COMINELLI

URLwww.fondazionecominelli.it

Per maggiori informazioni
Michele Cassarino 388-7840798
Rosanna Padrini 338-1478158