Ningyō jōruri bunraku e Opera dei Pupi siciliani calcano lo stesso palco per il 150°anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia


Il 6 marzo scorso il teatro dei burattini ningyo jōruri bunraku e l’Opera dei Pupi siciliani - le due grandi tradizioni teatrali vanto, rispettivamente, del Giappone e dell’Italia nel mondo - si sono contese la scena presso la Residenza dell’Ambasciatore del Giappone.

Il ningyō jōruri, che risale alla seconda metà del XVI secolo, è un’arte performativa tradizionale che fonde i tre elementi della narrazione ad opera del taiyū (cantore), del suono dello shamisen e dell’azione dei burattini, tanto da far definire “una e trina” quest’arte teatrale di eccelso livello. Quando la troupe guidata dal Maestro Kiritake Kanjūrō III ha messo in scena il brano “Osono” dall’opera Hadesugata Onna Maiginu (Il costume di scena dell’elegante danzatrice), la platea si è unita in espressioni di ammirazione, mentre, in occasione del momento illustrativo del bunraku, che ha preceduto la rappresentazione, hanno destato grande interesse i meccanismi celati all’interno dei burattini e i movimenti in perfetta sinergia dei tre manovratori.

A seguire, il Maestro Mimmo Cuticchio, alla guida dei suoi “Figli d’Arte Cuticchio”, ha dato vita alla rappresentazione di una delle opere più rappresentative del repertorio, dalla traboccante presenza scenica. All’apparire fianco a fianco del Maestro Kiritake Kanjūrō e del Maestro Mimmo Cuticchio - costantemente dediti, nel corso degli anni, a coltivare l’interscambio nel mondo del teatro dei burattini- si è levato dal pubblico un grande applauso. Con la partecipazione di personalità di entrambi i Paesi attive in vari campi, la serata, attraverso la tradizione del teatro dei burattini, si è rivelata un’occasione per riaffermare reciprocamente i legami che Giappone e Italia hanno saputo costruire nel corso di 150 anni.

 

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Kiritake Kanjūrō interpreta “Il lamento di Osono” dall’atto della casa del mercante di sake dell’opera
Hadesugata Onna Maiginu.
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I “Figli d’Arte Cuticchio” interpretano il “Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica”.